PALERMO – Arriverà domani la nomina del nuovo commissario dell’Ato Belice Ambiente, ovvero l’Ato Palermo 2. La notizia arriva direttamente dall’assessorato regionale all’Energia, che tenta così di evitare la paralisi della raccolta dei rifiuti in 17 comuni della Provincia, ovvero Altofonte, Belmonte Mezzagno, Bisacquino, Camporeale, Contessa Entellina, Campofiorito, Corleone, Monreale, Chiusa Sclafani, Giuliana, Palazzo Adriano, Piana degli Albanesi, Prizzi, Roccamena, San Giuseppe Jato, San Cipirello e Santa Cristina Gela.
La vicenda è nota: l’Ato è ormai fallito e la Regione non ha ancora nominato un commissario, perché non è stato autorizzato l’esercizio provvisorio. Cosa che ha spinto la curatela fallimentare a scrivere una lettera ai sindaci per annunciare il licenziamento di 270 lavoratori, tra operai e amministrativi, e la liquidazione dei mezzi interrompendo però i servizi. Tanto che il curatore, l’avvocato Cristina Bonomonte, propone ai singoli primi cittadini di affittare i rami d’azienda, ovvero i mezzi, e assumere i dipendenti. Se entro il 22 gennaio non arriverà una richiesta, tutti a casa.
Inutile dire che la lettera della curatela ha mandato in tilt i sindaci, che nel pomeriggio si sono riuniti a Corleone. “A seguito della nota della curatela fallimentare pervenuta ai Comuni interessati – scrivono in una nota i primi cittadini – e con la quale si rappresentano ipotesi assolutamente impraticabili per gli enti locali, in quanto contra legem (vedi ipotizzata assunzione del personale) e contestualmente si comunica l’avvio delle procedure di licenziamento dei dipendenti della società fallita, che fino ad oggi hanno svolto il servizio di spazzamento e raccolta rifiuti, la situazione è letteralmente precipitata, nel senso che da domani, per quanto appreso informalmente, gli stessi lavoratori non garantiranno il servizio nell’ambito dei vari Comuni, con ovvie e immediate refluenze di carattere igienico sanitario sul territorio e con possibili, anzi prevedibili, risvolti di ordine pubblico”. I Comuni potrebbero anche rivolgersi a ditte private, che però non si farebbero carico del personale il cui costo, sottolineano, risulta insostenibile per gli enti locali. I sindaci, inoltre, chiedono pieni poteri per il commissario così da gestire l’emergenza.
Ma in serata sono arrivate rassicurazioni dalla Regione. “Si tratta di una vicenda drammatica – dice l’assessore all’Energia Vania Contrafatto – di cui questo assessorato si sta facendo carico e che si è incancrenita ulteriormente per l’impossibilità, sinora, di giungere a un accordo tra le parti coinvolte. Per arrivare a una soluzione definitiva serve disponibilità e buona volontà da parte di tutti per recuperare i ritardi, garantire i livelli occupazionali e soprattutto assicurare il servizio ai cittadini. Ma serve un cambio di passo rispetto al passato, specie da parte dei Comuni. Sulla base delle prescrizioni della curatela, verranno individuati i poteri del nuovo commissario”.