CAGLIARI – “I soccorsi prestati al direttore del 118 di Palermo Gaetano Marchese sono stati corretti, prestati tempestivamente e conclusi con una diagnosi chiara, che imponeva la necessità di essere immediatamente sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza. La decisione di tornare in Sicilia è pertanto solo e soltanto una scelta personale del paziente, non certo attribuibile a carenze o mancanze da parte del nostro sistema sanitario”. L’assessore della Sanità della Regione Sardegna, Luigi Arru, ricostruisce la vicenda che ha coinvolto il direttore del 118 palermitano partendo dalla relazione, appena arrivata sulla sua scrivania, della Asl 1 di Sassari, e assicura che non ci sono stati ritardi e che la diagnosi, contrariamente a quanto sostiene Marchese, è stata assolutamente corretta. “Il paziente è arrivato in ospedale ad Alghero alle 0.30 del 16 gennaio scorso a bordo di un’ambulanza medicalizzata dopo aver chiamato il 118, lamentando un dolore al torace – ricostruisce l’esponente della Giunta Pigliaru – È stato sottoposto a tutti gli esami, dall’elettrocardiogramma che ha escluso l’infarto, agli esami di laboratorio fino alla Tac che ha permesso di formulare la diagnosi, confermata alle 3.45 dalla consulenza cardiochirurgica, cioè un aneurisma dissecante dell’aorta”. “Gli è stato così consigliato – sottolinea l’assessore sulla base della relazione della Asl – di entrare immediatamente in sala operatoria a Sassari, dove tutto era già pronto. Ma Il dottor Marchese ha scelto di tornare in Sicilia, perdendo ore preziose visto che è stato operato solo sei ore più tardi. Ora sostiene che la dissecazione non gli sia stata riconosciuta e che perciò ha ritenuto di non farsi operare a Sassari ne a Cagliari: ma – chiarisce Arru – quella diagnosi è scritta nero su bianco, così come tutti gli orari sono registrati elettronicamente”.
Luigi Arru (nella foto): "I soccorsi prestati al direttore del 118 di Palermo sono stati corretti, prestati tempestivamente e conclusi con una diagnosi chiara, che imponeva la necessità di essere immediatamente sottoposto a un intervento chirurgico d'urgenza".
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