PALERMO – Uno degli ascensori dell’ospedale Ingrassia è fermo da 15 giorni. Quello che poteva sembrare il gesto di un vandalo, in realtà sarebbe qualcosa di più grave che si inserisce nella scia di episodi dolosi che hanno reso pesante il clima nella struttura sanitaria.
Qualcuno non si è limitato a staccare la pulsantiera dell’ascensore, ma ha collegato i fili elettrici in maniera da provocare un corto circuito. Una mano esperta, dunque, che ha fatto salire a qualche migliaio di euro l’entità del danno. Anche questo episodio è stato denunciato ai carabinieri, com’era già avvenuto per i precedenti.
Ancora una volta viene preso di mira un ascensore. Lo scorso settembre uno degli elevatori precipitò senza controllo finendo la sua corsa fuori piano. Bilancio: cinque feriti non gravi, fra cui un paziente. Gli esperti dell’Azienda sanitaria 6 dissero che si era trattato di “un’azione esterna”. Qualcuno, insomma, aveva sabotato l’impianto che alle verifiche successive era risultato perfettamente funzionante. E funzionante lo era pure prima dell’incidente visto che era stato appena revisionato.
Precedentemente un quadro elettrico aveva smesso di funzionare improvvisamente, mandando in tilt il laboratorio di analisi, poi il furto di tre televisori, la sparizione delle tavole con le scene della Via Crucis nella cappella e infine l’allagamento al Pronto soccorso: i water erano stati otturati servendosi di pannolini, garze, siringhe e cateteri. Quando si pensò di controllare le telecamere del sistema di sorveglianza per vedere se ci fossero immagini utili alle indagini, ecco la nuova anomalia: l’impianto era spento. O meglio, mai entrato in funzione nonostante otto anni fa sia stato comprato a caro prezzo.
Tutti episodi raccolti in un fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica dopo le denunce del manager dell’Asp 6, Antonio Candela, a cui ora sui aggiungerà il nuovo stop forzato dell’ascensore. Un’escalation che preoccupò anche la Commissione regionale antimafia che ascoltò il manager che vive sotto scorta dopo essere stato minacciato. L’ipotesi a cui lavorano investigatori e magistrati è che i danneggiamenti possano essere la risposta alle scelte aziendali. È pronto un progetto di restyling da 17 milioni di euro, già finanziato, che farà dell’Ingrassia un ospedale nuovo senza dovere ricorrere ai continui interventi per le manutenzioni urgenti affidate in maniera estemporanea a diverse imprese.
Innanzitutto, però, c’è la dismissione dei vecchi distributori di snack e bevande piazzati in ospedale senza alcuna autorizzazione e spesso collegati abusivamente alla rete elettrica. Qualcuno non avrebbe gradito la gara bandita da Candela, e vinta per 450 mila euro da un’impresa di Ragusa, che ha messo alla porta le macchinette non autorizzate.