PALERMO – Prima il direttore generale Carmelo Scelta, poi il presidente Fabio Giambrone e l’amministratore delegato Dario Colombo. La Gesap, oggi, è volata a Roma alla corte dell’Enac di Vito Riggio: un’audizione necessaria dopo l’arresto di Roberto Helg e l’ondata di sospetti e veleni che ha sommerso l’aeroporto Falcone-Borsellino.
Un ciclone scatenato dalla richiesta di tangenti ai danni del pasticcere Palazzolo che rischia di avere influenze negative sul processo di privatizzazione dello scalo. A giorni l’advisor darà l’esito sulla valutazione delle azioni da mettere sul mercato, ma la Camera di Commercio ha già fatto sapere di non essere così sicura di voler vendere, visto che molto dipenderà dal valore del pacchetto: se fosse troppo basso, il socio potrebbe ripensarci visto che proprio ora cominciano ad arrivare i primi frutti da una società tornata in attivo. Filosofia che potrebbe essere seguita anche da comune di Palermo e Provincia.
Ma ad aver fatto scattare il campanello d’allarme è anche la situazione interna alla Gesap: i soci, venerdì scorso, hanno dato l’indicazione di sospendere il direttore Scelta e di far ruotare i dirigenti. L’operazione verrà formalizzata solo domani, ma all’Enac hanno storto il naso visto che Scelta è anche accountable manager, cioè responsabile della certificazione aeroportuale, e che per sostituirlo servono precisi requisiti, anche se alla Gesap ostentano sicurezza.
L’incontro di oggi ha avuto l’effetto di tranquillizzare l’Enac, anche se la separazione dei due incontri (Scelta, Giambrone e Colombo erano stati convocati insieme) la dice lunga sulla guerra interna alla società, con Giambrone deciso a prendere le distanze dal direttore che, secondo il racconto di Palazzolo, avrebbe consigliato al pasticcere di parlare con Helg per il rinnovo del contratto. Bocche cucite sul faccia a faccia con Scelta, mentre sull’incontro con Giambrone e Colombo l’Enac ha diramato una nota. Oltre a Riggio e al direttore Alessio Quaranta, erano presenti il Vice Direttore Benedetto Marasà, il Direttore Centrale Amministrazione e Finanza Mauro Campana, il Direttore Centrale Infrastrutture Aeroporti Spazio Aereo Roberto Vergari, il Direttore Centrale Regolazione Economica Fabio Marchiandi, il Direttore Sicilia Occidentale Eleonora Italia. Insomma, la dirigenza al gran completo.
“Il Presidente Riggio, nell’evidenziare la situazione di estrema gravità che si è verificata, ha espresso fiducia e apprezzamento nell’operato della magistratura, prendendo atto del fatto che gli accertamenti in merito alla vicenda giudiziaria sono ancora in corso – si legge nella nota – l’Enac, tuttavia, ha costatato l’urgenza di continuare ad assicurare l’assoluta continuità in tema di sicurezza del volo, nonché la certezza della realizzazione degli investimenti previsti dal contratto di programma stipulato tra Enac e Gesap e in vigore dal 2012”.
Riggio, nei giorni scorsi, non aveva mancato di sollevare più di un dubbio sul siluramento di Scelta, anche se oggi ha fatto retromarcia. “L’Enac ha preso atto della comunicazione riportata dai vertici Gesap relativamente a provvedimenti aziendali, in un processo incisivo, ma graduale, che verranno sottoposti al Consiglio di Amministrazione in programma domani, giovedì 12 marzo – continua il comunicato – tali provvedimenti, che verranno assunti dalla società per meri motivi organizzativi e di opportunità, attengono alla discrezionalità e l’autonomia della società stessa”.
Ma il passaggio decisivo è quello finale, ovvero la privatizzazione: “Il Presidente Vito Riggio ha anticipato, inoltre, l’intenzione di convocare un incontro con i soci della società Gesap, Comune di Palermo, Provincia di Palermo e Camera di Commercio, per avere rassicurazioni sulla continuità degli investimenti e sui processi di ricapitalizzazione e privatizzazione in atto”. Insomma, all’Enac non vogliono fermare la privatizzazione ma sono decisi ad andare avanti. Nonostante tutto.