PALERMO – Pantaloni, camicia e giacca. L’aspetto curato, un italiano impeccabile. E la descrizione di un nucleo familiare tipico, con moglie, figlio ed anche un cane. E’ un insospettabile che si aggira tra le vie del centro, alla ricerca del negozio da colpire. Finge di essere un finanziere, lo fa intuire dalle sue telefonate volutamente ad alta voce o quando comincia a parlare del più e del meno con la vittima di turno. E stavolta il colpo gli è fruttato più di euro. E’ tornato alla carica l’uomo entrato in azione a fine marzo in un negozio di abbigliamento per bambini in via La Farina.
Ancora una volta, a finire nel suo mirino è stata un’attività commerciale nei pressi di via Libertà: è quella la zona che, finora, sembra prediligere, vista la raffica di furti – tra tentati e andati in fumo – che si è verificata negli ultimi mesi ai danni dei titolari dei negozi nel salotto della città. Come nel primo caso, il finto finanziere ha puntato a borse e portafogli ed è andato via, con una scusa, facendo perdere le proprie tracce. A raccontare la disavventura è Anna D’Angelo, madre della titolare di un’attività che si occupa di toelettatura per cani in via Messina.
“Quest’uomo era davanti alla vetrina, parlava a voce alta al telefono facendo riferimenti alla guardia di finanza. Si intuiva una ipotetica conversazione con un “collega”. Ma non ci è inizialmente sembrato strano – racconta – perché molte persone si fermano ad osservare come vengono lavati i cani, così per curiosità. Dopo diversi minuti è entrato in negozio ed ha incrociato mio figlio, che gli ha chiesto se poteva aiutarlo. Ha risposto che avrebbe dovuto lavare e tosare il suo cane, un pastore tedesco. Gli abbiamo detto che avrebbe dovuto fissare un appuntamento, ma lui ha insistito chiedendoci almeno di vedere il suo cane, che da lì a poco sarebbe arrivato insieme alla moglie. Fin qui, nonostante l’insistenza, ci è sembrato tutto nella norma. Peccato che io avevo poco prima lasciato sul bancone il mio borsellino coi soldi dentro. Non mi sono accorta di nulla perché lui ha cominciato a conversare, sembrava una persona distinta. Ma poi ha approfittato di un mio attimo di distrazione per agire”.
“Mi sono resa conto di quello che aveva fatto soltanto quando si è allontanato – aggiunge D’Anna -. Ci ha infatti detto che avrebbe aspettato sua moglie al bar per prendere un caffè”. E invece, proprio in quei momenti, il finto finanziere aveva già pianificato il suo piano di fuga. “Già – prosegue la vittima – conquista la fiducia delle persone e poi passa all’azione. Ed è lo stesso modus operandi che ha adottato nel negozio di abbigliamento per bambini, di cui conosco benissimo la titolare. Ne abbiamo parlato, è la stessa persona. La descrizione combacia perfettamente”. In entrambi i casi è stata presentata una denuncia alla polizia, ma ci sarebbero altri furti messi a segno ai danni dei commercianti. I primi di aprile qualcuno si è reso conto di essere finito nel mirino ed ha letteralmente cacciato dal negozio il finto finanziere, come nel caso della titolare di una merceria.
Ma a pagarne le spese sarebbe stato anche il titolare di un outlet di abbigliamento di via XX Settembre ed un negozio di giocattoli della stessa zona. L’uomo, 45 anni circa, si dilegua col bottino e va a fare la spesa. Passa dal supermercato, acquista farmaci. Come è successo dopo il colpo al negozio per bambini, quando la carta di credito della commerciante è stata svuotata nel giro di mezz’ora. “Vogliamo che gli altri negozianti sappiano che quest’uomo può colpire ancora – dicono le vittime – lanciamo ancora una volta l’appello alle forze dell’ordine perché si intensifichino le indagini per rintracciarlo. Il nostro lavoro è già reso complicato dalla crisi economica, non possiamo essere prede anche di gente senza scrupoli che , con l’inganno, ci priva degli incassi che faticosamente ogni giorno cerchiamo di portare a casa”.