PALERMO – L’isola pedonale in via Maqueda? Una bella ventata di novità che ha valorizzato una delle principali arterie del centro storico di Palermo. Un’idea che, sebbene in un primo momento ha fatto storcere il naso a residenti e commercianti, con il passare delle settimane ha fatto registrare consensi anche da chi in un primo momento aveva bollato come penalizzante la decisione del Comune di interdire il traffico nella strada che dal teatro Massimo si incunea verso il cuore della città vecchia. Adesso che Palazzo delle Aquile ha esteso anche per il mese di settembre la pedonalizzazione dell’antico Decumano fino alle 24 si può tentare di tracciare un bilancio di questa esperienza che a primo acchito sembra essere positivo. Anche se restano alcune criticità segnalate da commercianti e cittadini a passeggio tra la lingua di asfalto che unisce il teatro Massimo ai Quattro Canti.
“Purtroppo via Maqueda continua a risentire del malcostume tipico della città in cui viviamo in cui non la sporcizia e il degrado sono sempre pronti a mettersi in evidenza – dice una commerciante, con espressione nervosa e sfiduciata -“. Insieme a lei un gruppo di negozianti, meno pessimisti e più entusiasti per la proroga dell’isola pedonale fino al 27 settembre. Nata in Sardegna ma cresciuta a Torino, Maddalena Portas si è trasferita a Palermo circa 13 anni fa aprendo successivamente un locale dove è possibile assaporare spremute di ogni tipo. “Finalmente qui sono ritornati i palermitani. E’ bellissimo vederli passeggiare lungo la via, insieme ai loro bambini che portano con sé tricicli e biciclette – racconta la venditrice di granite –. Peccato che molti palermitani non siano ancora a conoscenza della via Maqueda pedonale”.
Alle parole cariche di soddisfazione si alternano, però, anche delle critiche. “L’unica pecca riguarda la pulizia della strada e delle traverse che confluiscono in via Maqueda. Il nostro spazio lo puliamo autonomamente ogni mattina, compreso il marciapiede. Raramente vediamo all’opera gli operai della Rap – conclude la signora Maddalena che torna di corsa a servire le sue dolci granite -.
“Vedere i bimbi con i loro pattini sfrecciare per la via Maqueda è una felicità per la vista. Sono scene quotidiane che mancavano ormai da troppi anni – dice Giuseppe Lombino, proprietario di un negozio di abbigliamento –. E anche chi era contrario, come alcuni miei colleghi, ha rivalutato la situazione”. Qualcuno, come Elena Di Franco, seduta dietro il bancone del suo negozio di abbigliamento, ribadisce la situazione di degrado in cui versa la strada. “Manca senza dubbio la pulizia delle strade. Ogni mattina puliamo i marciapiedi con il detersivo, perché la sera i palermitani che vengono qui a passeggiare lasciano sporco. Molti hanno addirittura messo dei bigliettini nelle fioriere per segnalare che non si tratta di pattumiere”.
Passeggiando, non è raro buttare l’occhio dentro i verdi portafiori, sommersi in buona parte da lattine di Coca Cola, bottiglie di birre e cicche di sigarette. “Proprio per questo motivo dovrebbero aumentare gli addetti allo spazzamento che vengono veramente poche volte – conclude la signora Di Franco -. C’è stato un momento in cui questa parte di strada sembrava terra di nessuno”. E il commercio? “Da questo punto di vista è cambiato poco, perché dipende tutto dalla disponibilità economica della gente – conclude il signor Giuseppe Lombino –. L’unica categoria merceologica che ha beneficiato in termini di aumento di vendite è quella della gastronomia”.
Ma sicuramente via Maqueda con la pedonalizzazione fino a tarda sera sta vivendo una nuova vita. “Prima le saracinesche chiudevano, mentre ora ci sono molti negozi che stanno aprendo. Questo è un dato inconfutabile – commenta un commerciante di calzature –. Sono pochi i locali disponibili in locazione per nuove attività e questo è un segnale di grande rivalutazione dello spazio”.