Movida, il Tar bacchetta il Comune: | "No ordinanze senza regolamento" - Live Sicilia

Movida, il Tar bacchetta il Comune: | “No ordinanze senza regolamento”

I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso del titolare del locale "I bottai". Nel merito si entrerà solo a gennaio, ma nel frattempo il Consiglio comunale è avvisato: "Non è più rimandabile l'approvazione del regolamento sui rapporti tra residenti ed esercenti". Il sindaco Orlando: "Sono intervenuto più volte su questo tema".

PALERMO – Dopo il 30 settembre, il Comune di Palermo non potrà emanare un nuova ordinanza sulla “movida” se prima il Consiglio comunale non avrà approvato il nuovo regolamento sui rapporti tra i residenti e gli esercizi commerciali.

Il principio è stato espresso dai giudici della terza sezione del Tribunale amministrativo di Palermo, in seguito al ricorso presentato da Giovanni Randisi, titolare del locale “I Bottai”, assistito dal legale Giuseppe Ribaudo. A essere stata impugnata, come detto, è l’ ordinanza del 29 giugno scorso del sindaco Leoluca Orlando con la quale si dispongono le “regole per la convivenza tra le funzioni residenziali e le attività di esercizio pubblico e svago”.

I giudici entreranno nel merito del ricorso solo nel 2016, ma nella loro ordinanza esprimono un principio molto chiaro: “Il ricorso – si legge – merita un adeguato approfondimento in sede di merito, specie in relazione alla addotta mancata approvazione, in sede consiliare, del previsto regolamento comunale (“Regolamento sullo sviluppo sostenibile ….”), e quindi alla plausibilità delle censure mosse al reiterato uso del potere contingibile ed urgente da parte del Sindaco di Palermo. Ritenuto tuttavia – proseguono i giudici – che, tenuto conto della rilevanza e molteplicità degli interessi pubblici perseguiti dal Sindaco di Palermo, l’istanza cautelare debba essere accolta ai soli fini della fissazione dell’udienza di merito e ciò anche nella considerazione che è onere di tutti gli organi comunali interessati agire con la massima solerzia e spirito di leale collaborazione al fine di pervenire, in tempi ragionevoli e non più dilazionabili, all’approvazione di un Regolamento destinato ad incidere significativamente sulla qualità della vita dei cittadini, nonché sulle attività commerciali e ricreative locali”. Tempi non più dilazionabili, scrivono i giudici. Insomma, il Comune, se reiterasse l’ordinanza senza l’approvazione preventiva del regolamento, rischierebbe ovviamente di soccombere di fronte a sicuri nuovi ricorsi. “Sono molto soddisfatto – dichiara l’avvocato Ribaudo – della pronuncia adottata dal Tar il quale, in accoglimento dei motivi del ricorso ha stigmatizzato il potere sindacale in materia di movida, rimettendo al Consiglio comunale il potere di dotarsi di un regolamento in materia”. “Si conferma l’urgenza e necessità – ha commentato il sindaco Orlando – che il Consiglio comunale discuta ed approvi un regolamento complessivo su questa materia, che garantisca la vivibilità per i residenti e l’agibilità per i commercianti. Sono dei temi che più volte ho affrontato anche in incontri con gli uni e con gli altri ed anche nel corso di riunioni del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza”.

LE REAZIONI
“Ho chiesto ai colleghi della Quinta commissione consiliare di fare tutti un passo indietro per fare un salto in avanti, di bocciare l’emendamento del sindaco e approvare il regolamento proposto dalla giunta così com’è. E insieme abbiamo presentato al consiglio una mozione che impegna l’amministrazione attiva a procedere entro 6 mesi alla classificazione del proprio territorio, la cosiddetta zonizzazione acustica secondo l’articolo 6 della legge 447 del 1995, così da dotare di regole certe Palermo nel rispetto dei residenti e degli esercizi pubblici”. Lo dice il consigliere comunale del Pd Salvo Alotta.

“Era chiaro che si stesse abusando di uno strumento come l’ordinanza sindacale che non può assolutamente essere utilizzato in maniera continuativa. Noi come associazione abbiamo lavorato in sinergia anche con la commissione attività produttive del comune e le nostre proposte sono state prese in considerazione e implementate con quelle dei consiglieri. Ora tocca al consiglio comunale dare un’accelerata affinché si porti l’argomento in discussione in aula. La speranza é che ciò venga fatto in tempi brevi per non lasciare le notti palermitane nelle mani di chi sicuramente vorrà approfittare della situazione creando anche un danno a quei gestori virtuosi che vogliono stare nelle regole e che hanno rispetto per i residenti”. Lo dice il vicepresidente di Vivo Civile Marcello Robotti.

“Alla luce dell’esito del ricorso al Tar, è chiaro che non è più possibile rinviare ulteriormente dotarsi di un regolamento che disciplina la materia sulla “Movida”. La Commissione Attività Produttive, di cui sono componente, ha esaminato la bozza di regolamento all’ordine del giorno integrandolo in alcune parti. Per noi il documento è pronto per l’esame in aula. Sono sicuro che il Consiglio comunale inserirà tra le priorità la trattazione della delibera unitamente alle altre che sono importati per il funzionamento dei servizi”. Lo dice Tony Sala del Mov139.

Si terrà martedì 15 settembre, alle ore 11, presso la sede della Commissione Attività Produttive del comune di Palermo, in piazza Giulio Cesare 52, una conferenza stampa della commissione per presentare le modifiche messe a punto sul regolamento della movida. “La commissione Attività Produttive del comune di Palermo ha definito le modifiche al regolamento movida e siamo pronti a portarle in consiglio comunale – dice il presidente Paolo Caracausi (Idv), commentando la decisione dei giudici del Tar in merito alle ordinanze sindacali – in questi mesi abbiamo lavorato con tutti i soggetti interessati, dai cittadini residenti alle associazioni di categoria, ai gestori e ai musicisti. Martedì 15, nel corso della conferenza stampa, spiegheremo i punti salienti delle modifiche e auspichiamo che la conferenza dei capigruppo del consiglio comunale decida di trattare subito il nuovo regolamento, così da chiudere definitivamente questa annosa vicenda”.

“Quello dell’ordinanza sindacale era ormai diventato un abuso, noi di Confartigianato lo dichiariamo da mesi. L’assenza di un regolamento ha reso necessarie azioni legali che non sempre i titolari delle attività artigianali possono permettersi e, invece, sembra ormai che ogni impresa, oltre ai propri consulenti non possa fare a meno di un team di avvocati”. A dichiararlo in merito a quanto espresso dal Tar, che si è pronunciato sulla necessità di un regolamento sulla Movida, è il presidente di Confartigianato Palermo, Nunzio Reina. “la raffica di ricorsi vinti al Tar avrebbe già dovuto parlare chiaro. L’Amministrazione deve recuperare il rapporto col consiglio comunale invece di emanare nuove ordinanze. Anche noi vogliamo una città vivibile e il rispetto della legge, ma qui non si parla più di legalità o di condivisione, ma dell’assenza di punti di riferimento: i gestori dei locali devono conoscere, una volta e per tutte il regolamento, non sono più possibili margini di errore. Il meccanismo attuale ha già condotto a decine di ricorsi, quelli presentati dai nostri associati sono stati praticamente tutti vinti. A dimostrazione che il consiglio comunale, adesso, deve assolutamente accelerare”.

“Ritengo che il Consiglio comunale debba trattare, durante la prima seduta utile, la proposta di “Regolamento sullo sviluppo sostenibile ai fini della convivenza tra le funzioni residenziali e le attività di esercizio pubblico e svago nelle aree private, pubbliche e demaniali” al fine di garantire, da un lato, lo svolgimento delle attività economiche e la libera iniziativa imprenditoriale e, contestualmente, tutelare la salute, il decoro e la qualità della vita dei residenti. E’ indubbio che nell’ultimo triennio l’Assessorato alle Attività produttive non è stato assolutamente capace di contemperare questi diversi interessi, proponendo ipotesi di regolamento che lo stesso Assessorato ha più volte modificato ed emendato, disponendo l’adozione di ordinanze di dubbia legittimità e sistematicamente impugnate dagli esercenti, e non consentendo al Consiglio comunale di avere una visione chiara delle diverse problematiche da affrontare. Tra l’altro, nonostante un preciso obbligo di legge e le successive sollecitazioni in tal senso, la città di Palermo non si è dotata del “Piano della zonizzazione acustica”, la cui mancanza determina il rischio che qualunque regolamento in materia possa essere impugnato in quanto le eventuali limitazioni all’emissione di suoni non sarebbero supportate dal predetto Piano. In altri termini quanto affermato dalla terza sezione del Tar di Palermo, che nella sostanza censura le modalità di gestione della materia adottate dall’Amministrazione, a mio avviso mette in rilievo la difficoltà che in realtà si registrano in molti settori dell’Amministrazione di predisporre provvedimenti di programmazione completi, fondati su istruttorie adeguate, coerenti con il sistema normativo e tali da rappresentare l’effettivo contemperamento degli interessi coinvolti. Ne deriva nei fatti la sostanziale assenza di regole chiare, precise e univoche, con conseguente lesione di diritti e interessi, sia degli esercenti che dei residenti, e l’invivibilità dei quartieri e delle zone centrali della città”. Lo dice Nadia Spallitta del Pd.

Palermo, 11 settembre 2015. “Non è più in alcun modo rimandabile dare alla città il regolamento per l’intrattenimento serale e notturno che riesca, con buon senso , a conciliare le legittime esigenze imprenditoriali e gli imprescindibili diritti di residenti per la qualità di vita della città”. E’ quanto afferma Patrizia Di Dio, Presidente di Confcommercio Palermo. “Occorre lavorare con spirito di collaborazione e senso di responsabilità in maniera urgente – aggiunge la Di Dio – anche per non abbandonare nel caos proprio quegli imprenditori del settore che desiderano rispettare tutte le regole, compreso il diritto alla quiete dei residenti”. “Noi di Confcommercio abbiamo dato da tempo le nostre osservazioni riguardo alla bozza di regolamento puntando soprattutto alla definizione delle zone – precisa la DI Dio – distinguendo tra quelle ad alta densità residenziale, dove i diritti di quiete pubblica dei residenti devono essere rispettati, e quelle dove invece non ci sono abitazioni e dove, quindi, fare musica può non disturbare nessuno”. “Gli imprenditori, i cittadini, i nostri turisti hanno diritto ad avere un regolamento con regole certe e giuste – conclude la Di Dio -. Speriamo sia giunto il momento di approvarlo!”.

“Non è più tempo di ordinanze o di pannicelli caldi, Palermo ha bisogno urgentemente di un regolamento sulla movida che dia regole certe agli esercenti e ai residenti. Troppo spesso i turisti fuggono a gambe levate per la musica troppo alta, troppo spesso le attività commerciali non riescono a pianificare gli investimenti per l’assenza di un quadro normativo definitivo. L’amministrazione rompa gli indugi e affronti subito la questione”. Lo dice il presidente di Confesercenti Palermo Mario Attinasi.

“La vicenda movida non è materia di commissione consiliare – dice Giulio Tantillo, capogruppo Fi – ma del consiglio comunale. Quel consiglio che racchiude le diverse posizioni di natura politica. Leggo le scontate e ovvie dichiarazioni di associazioni e rappresentanti dei partiti, ma il problema va risolto trovando una sintesi tra le varie posizioni dei rappresentanti di Sala delle Lapidi. Occorre un regolamento che garantisca soprattutto il sonno e la quiete dei cittadini, poi i diritti dei commercianti. Abbiamo sostenuto e sosteniamo che alcune pedonalizzazioni non andavano fatte prima dell’approvazione del regolamento, la proposta è rimasta inascoltata nonostante le promesse dell’amministrazione. L’ordinanza e il regolamento hanno dimostrato molti limiti, ecco perché il regolamento va modificato, emendato e integrato. Diciamo no a chi, fino a oggi, ha tentato di mettere una bandierina sulla cima del monte ‘movida’ (senza successo), la città non può più attendere, occorre un regolamento equilibrato, ma niente fretta e fughe in avanti”.


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