PALERMO – Sono stati celebrati nella chiesa di Santa Maria della Pace nel cimitero dei Cappuccini i funerali di Gianluca Grimaldi, il 39enne direttore della cava Buttitta a Trabia, ucciso venerdì pomeriggio insieme al capocantiere Giovanni Sorci da Francesco La Russa operaio in mobilità che pretendeva di tornare a lavorare. La messa è stata celebrata da padre Domenico Spatola. “Uso la parola perdono – ha detto il frate nel corso dell’omelia – una parola che va usata con molta cura in vicende drammatiche come queste. Una parola che se pronunciata servirà solo a costruire un mondo migliore di pace. Comprendo che oggi non è il giorno. La parola va meditata. Ci vorrà del tempo. Lo comprendo davanti a tanto dolore. Ma va pronunciata anche durante questa celebrazione”. Oggi pomeriggio alle 15.30 si terranno a Bagheria anche i funerali di Giovanni Sorci nella chiesa delle Anime Sante. L’amministrazione ha proclamato il lutto cittadino.
C’era buona parte degli amministratori giudiziari che gestiscono beni sequestrati alla mafia a Palermo e in altre province, ai funerali del geologo Gianluca Grimaldi, il consulente della cava Giardinello, amministrata dall’avvocato Gaetano Cappellano Seminara e anche lui presente, ucciso assieme al capo cantiere Giovanni Sorci dall’operaio Francesco La Russa. A fianco della bara nella chiesa dei Cappuccini anche alcuni operai della cava, sul feretro poggiati i caschi da lavoro che indossava Grimaldi. “Non ne vale la pena”, è il mantra degli amministratori sconvolti dal duplice omicidio e dal clima di tensione e sospetti attorno alla gestione dei beni sequestrati alla mafia per via dell’inchiesta della Procura di Caltanissetta sugli affidamenti degli incarichi che coinvolge giudici, magistrati e amministratori. Per chi lavora nelle amministrazioni giudiziarie ci sarebbe una relazione tra il gesto dell’operaio e il clamore mediatico dell’indagine, seppure in fase preliminare, in particolare la pubblicazione di presunte parcelle d’oro e favoritismi. L’operaio che ha confessato il duplice delitto secondo gli investigatori però non avrebbe fatto alcun riferimento all’inchiesta. Nella chiesa gremita presenti anche numerosi colleghi, professionisti e consulenti delle amministrazioni giudiziarie, molti dei quali lavoravano a stretto contatto col geologo e il ragioniere che si trovava nella cava e scampato alla furia omicida di La Russa. “Poteva capitare a ognuno di noi – dice un ingegnere – Adesso abbiamo paura di recarci nei posti di lavoro, c’è un clima pesante”. (ANSA)