PALERMO – “Vulnus all’immagine della giurisdizione”, “condotte gravemente scorrette plurime e continuate nel tempo”, “commercializzazione della qualità di magistrato”: sono durissimi i giudizi che il procuratore generale della Cassazione Pasquale Ciccolo ha formulato sulle condotte dell’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo Silvana Saguto, indagata a Caltanissetta per corruzione e abuso d’ufficio. Ieri il pg e il ministro hanno chiesto alla sezione disciplinare del Csm di sospendere, in via cautelare il magistrato, da funzioni e stipendio. Una decisione che il pg motiva in una richiesta di sette pagine dai toni molto pesanti. Le condotte illecite del magistrato “emergono con grado di sufficiente certezza, particolare gravità per le modalità in cui sono state poste in essere, per gli ingenti interessi economici sottostanti e per il notevole risalto mediatico conseguente”, scrive il pg che sottolinea “l’allarme tra colleghi e operatori del diritto e lo sconcerto dei cittadini dinnanzi alla commercializzazione della qualità di magistrato e alla gestione disinvolta dei patrimonio dei beni di provenienza mafiosa”. Comportamenti di tale gravità “da minare la credibilità indispensabile per svolgere con necessario prestigio le funzioni giurisdizionali”. “I cittadini – conclude la richiesta – non possono essere giudicati da un magistrato venuto meno ai fondamentali doveri di correttezza e imparzialità”.
Giudizi durissimi da parte del procuratore generale della Cassazione, davanti al Csm, nei confronti dell'ex presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo: "Commercializzazione della qualità di magistrato".
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