PALERMO – Le avevano promesso un lavoro. Finalmente la sua vita sarebbe cambiata. E invece la sua storia è sfociata nel degrado e nello sfruttamento. La polizia ha arrestato i cinque componenti di un nucleo familiare rumeno, tre uomini e due donne, tutti responsabili in concorso, di sequestro di persona a scopo di estorsione, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione.
In manette sono finiti Aron Soriel Dutescu, Daniela Dutescu, Tatiana Margelu, Aron Cosmin Dutescu e Sandra Diana Dutescu. Aron Cosmin dovrà rispondere anche del reato di violenza sessuale. Protagonista della vicenda una rumena 22enne, fatta giungere in Italia da alcuni conoscenti, due anni fa, con la promessa di essere ospitata ed aiutata a trovare un’occupazione. Il tanto desiderato lavoro, però, come spesso accade, si è rivelato essere soltanto una trappola: la giovane è infatti stata costretta a prostituirsi per strada.
Abitava insieme ai suoi aguzzini in una bettola dell’Albergheria, dove si trovava anche la sua bambina. Una situazione ai limiti della sopravvivenza, a cui la polizia ha messo fine. Secondo quanto raccontato dalla vittima, veniva minacciata e costretta a prostituirsi ogni giorno. Se non lo avesse fatto, sarebbe stata sua figlia a pagarne le conseguenze. La ragazza ha trovato il coraggio di ribellarsi grazie alla collaborazione di un palermitano, conosciuto per strada. In piena notte, i poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, hanno individuato il “covo” dei rumeni a pochi metri dal popolare mercato di Ballarò.
Lì ha preso il via il blitz: gli agenti hanno sfondato la porta dell’abitazione fatiscente. All’interno c’erano i familiari della giovane e la piccola, finalmente riabbracciata dalla madre e messa al sicuro. La 22enne ha poi fornito ulteriori dettagli su ciò che avveniva in quella casa, descrivendo episodi di abusi sessuali subiti da Aron Cosmin Dutescu. Le indagini sono ancora in corso.