PALERMO – Pensavano addirittura di fare del male ad una bambina per alzare la posta. Una vittima, all’ultimo minuto, ha cercato con tutte le sue forze di tirarsi indietro. Non era più disposta a farsi fratturare una gamba per truffare l’assicurazione. Ormai, però, era troppo tardi. E così è stato costretto a subire. Perché una gamba rotta faceva schizzare il risarcimento del danno. Di finti malati e incidenti fasulli per spillare soldi alle compagnie la cronaca è piena. Stavolta, però, è stato superato il limite. Il limite della paura e del dolore fisico. La direzione investigativa antimafia sta eseguendo dieci ordinanze di custodia cautelare richieste e ottenute dal procuratore Francesco Lo Voi e dai sostituti Claudia Ferrari, Annamaria Picozzi e Gaspare Spedale. Gli indagati avrebbero costituito un’organizzazione criminale di cui faceva parte un ex collaboratore di giustizia, Salvatore Candura, falso pentito della strage di via D’Amelio. Uno di quelli che hanno fatto tappa in mille misteri giudiziari, ma poi è stato dichiarato inattendibile e messo alla porta del Programma di protezione.
Gli incidenti erano taroccati a tavolino, ma fratture e ferite erano vere. Qualcuno, in cambio di poche centinaia di euro, si è fatto spezzare una gamba, o un gomito. Oppure ha accettato che gli aprissero la ferita al volto per farla diventare uno sfregio permanente. Incredibile, ma vero. Le intercettazioni ci svelano il terribile proposito di fare del male a una bimba di 12 anni.
I reati contestati sono associazione a delinquere finalizzata alla truffa, lesioni aggravate, ed estorsione per via delle pressioni esercitate su chi non voleva essere protagonista di episodi di autolesionismo. E’ un storia che sa di film horror e di miseria. Perché avrebbero fatto leva su chi, per necessità, avrebbe accettato il dolore in cambio di pochi spiccioli, rispetto ai pesanti indennizzi.
Questi i nomi degli altri arrestati: Maurizio Furitano, Pietro Carollo, Francesco La Mattina, Michele Todaro, Davide Scafidi, Luigi D’Onofrio, Anna Campagna e Luciano Rinaldi.