MAZZARRÀ SANT’ANDREA (MESSINA) – La Guardia di Finanza ha scoperto un traffico illecito di oltre 15 mila tonnellate di rifiuti sull’asse Campania-Sicilia, con un giro d’affari di 1,5 milioni di euro avvenuto nei primi mesi del 2011, periodo in cui era in corso l’emergenza rifiuti campana. L’operazione “Rifiuti lontani” ha permesso di accertare che l’immondizia non poteva essere trasferita nella discarica siciliana perché, come dimostrato dall’Arpa di Messina, la struttura non era dotata di impianto di biostabilizzazione. Per il trasporto sono stati utilizzati 600 auto-compattatori. In un caso è stato rilevato che erano state conferite quasi 900 tonnellate di rifiuti con 32 automezzi in un solo giorno. Nei mesi scorsi la Procura di Messina ha chiesto il rinvio a giudizio per due rappresentanti legali di società di smaltimento rifiuti solidi urbani di Tufino (Na) e Giugliano (Na) e un dirigente di Tirrenoambiente spa, società che gestiva la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea (Me).
L'inchiesta riguarda il 2011, quando nelle province campane si era in piena emergenza.
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