PALERMO – La data è stata decisa: la vertenza Almaviva al Mise (ministero dello Sviluppo economico) sarà discussa il prossimo 12 ottobre. Lo ha comunicato il viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova su Twitter al termine di una giornata in cui il suo account era stato preso di mira da un’azione di massa, “tweet bomb”, con cui i lavoratori le chiedevano di accelerare i tempi della convocazione per tentare di scongiurare i trasferimenti dei 397 dipendenti, 154 in una prima tranche, che l’azienda ha chiesto di trasferire da Palermo a Rende, in Calabria, in seguito all’esaurimento della commessa Enel.
Sul tavolo il fallimento dell’accordo del 31 maggio scorso, con cui si pensava di aver scongiurato tremila licenziamenti ma che ha portato i conti dell’azienda sempre più in rosso senza ricevere in cambio dal Governo quanto promesso, ovvero i necessari interventi esecutivi e legislativi per combattere le delocalizzazioni e le gare al massimo ribasso che rendono impossibile, a causa della concorrenza di Paesi Ue, come l’Albania o la Romania, dove il costo del lavoro è ai minimi, continuare a investire nel settore delle Telecomunicazioni in Italia.
L’entusiasmo nelle diverse sedi dell’azienda, però, è rimasto contenuto, perchè, sempre nella tarda serata di ieri, Almaviva ha convocato con urgenza in tutte le sedi (Roma, Napoli, Rende e Palermo), per oggi pomeriggio, 5 ottobre, alle 17, tutte le sigle sindacali per “comunicazioni aziendali”. Sull’incontro c’è il massimo riserbo. Alcuni pensino si tratti di un confronto interlocutorio in vista dell’appuntamento al Mise, altri temono che l’azienda voglia semplicemente ribadire che la strada dei trasferimenti è già stata avviata e proseguirà indipendentemente dalle offerte del Ministero.