La cura dimagrante della manovra | Restano 16 articoli, 5 già approvati - Live Sicilia

La cura dimagrante della manovra | Restano 16 articoli, 5 già approvati

Resta poco tempo prima del 30 aprile: Finanziaria snella. Ok alle prime norme. Cosa resta in piedi 

Palazzo dei Normanni
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9 min di lettura

PALERMO – Alla fine è servita una severa cura dimagrante per la Finanziaria regionale. Dei circa 40 articoli del testo di partenza, l’Ars ha deciso di salvarne solo una dozzina, aggiungendo a questi 4 norme ripescate dal cosiddetto “collegato”. E così, è stata superata l’impasse che rischiava di mettere in serio pericolo l’approvazione della manovra finanziaria regionale.

Le norme “salvate”

Resta quindi un testo “light”, che punta a salvare le norme che rappresentano emergenze o categorie che devono necessariamente essere finanziate. E così, resta in piedi l’articolo 1 che finanzia i Comuni, e il 2 già approvato la scorsa settimana e destinato alle ex Province ale le Città metropolitane. L’articolo 3 prevede invece il rifinanziamento di leggi si spesa: si tratta dei contributi a enti e associazioni contenuti nell’Allegato 1, dagli enti regionali come Irsap ed Esa a soldi per le associazioni antiracket e per la prevenzione delle calamità naturali. L’articolo 6 invece prevede la norma per la liquidazione degli enti regionali, mentre l’articolo 8 è quello relativo alle società partecipate della Regione. Salvi anche l’articolo 12 sui Consorzi di bonifica, l’articolo 13 che prevede l’operazione di riacquisto degli immobili della Regione attraverso la costituzione di un Fondo di proprietà del Fondo pensioni, l’articolo 15 con i finanziamenti per i disabili siciliani. Viene mantenuto anche l’articolo 22 destinato ad Asu e Lusa, l’articolo 23 che dovrebbe fornire garanzie occupazionali agli ex sportellisti, l’articolo 26 sulla pubblicizzazione dei rendiconti e l’articolo 34 sui lavoratori Aras. Vengono recuperati poi dal “collegato” tre norme puramente finanziarie relative alla scadenza per la spesa dei Fondi europei. A questi si aggiungono i tre-quattro articoli “tecnici” e obbligatori come quelli relativi alle tabelle e alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Gli articoli approvati

Sala d’Ercole, quindi, alla fine è riuscita a partire con l’esame, approvando i primi articoli. Via libera a quello per i Comuni, che destina 340 milioni per gli enti, prevede il vincolo del dieci per cento da destinare ai disabili e prevede anche una “riserva” da un milione di euro per Ragusa Ibla. Approvato anche l’articolo che prevede la liquidazione degli enti regionali. Sulla norma, sono calati i dubbi dei secondo cui il provvedimento non garantirebbe il pagamento dei debiti di queste aziende ai creditori. La norma prevede anche le procedure per le liquidazioni delle Terme di Acireale e Sciacca, oltre che dell’Arsea.

Approvato quindi l’articolo che assicura i finanziamenti ai Consorzi di bonifica e quello sulle società partecipate. In quest’ultimo caso è stata però necessaria una riscrittura del governo, dopo le critiche piovute a Sala d’Ercole sulle norme contenute nell’articolo che avrebbero abbattuto il tetto ai compensi, avrebbero creato nuove poltrone in consigli di amministrazione di 3 componenti che si sarebbero sostituiti all’amministratore unico, e ancora la possibilità, con l’abolizione dell’elenco delle società strategiche, di crearne nuove spa con una semplice delibera di giunta. Alla fine, tutte queste norme vengono relegate nel “collegato” che verrà discusso a maggio e dove sono confluite tutte le altre norme che inizialmente erano nel testo della Finanziaria dopo la cura dimagrante.

Si riparte domani, con la discussione, interrotta, sull’operazione che prevede il riacquisto da parte della Regione degli immobili venduti negli anni passati. Immobili che dovrebbero passare in un Fondo appositamente creato all’interno del Fondo pensioni. Una operazione che non convince molti parlamentari. Da lì, una no-stop per provare a chiudere la manovra, da oggi molto più leggera.

LA DIRETTA DELLA SEDUTA

20.15 Aula rinviata a domani. 

20.13 I deputati chiedono l’elenco degli immobili e la valutazione data ai singoli edifici.

20.10 Accantonato l’articolo sugli immobili. Approvata invece la riscrittura dell’articolo 8 sulle società partecipate.

19.55 Anche in questo caso, sono tanti i dubbi dei deputati sulla convenienza dell’operazione che è stata illustrata dall’assessore all’Economia Alessandro Baccei.

19.34 Si passa al discusso articolo 13, che prevede il riacquisto degli immobili della Regione che verrebbero affidati a un Fondo da creare all’interno del Fondo pensioni.

19.32 Approvato anche l’articolo relativo ai Consorzi di bonifica.

19.30 Secondo il capogruppo Mpa Roberto Di Mauro, il comma 10 dell’articolo finirebbe per incrementare il numero degli assunti a tempo determinato nei Consorzi. Il comma viene stralciato e va nel “collegato”.

19.26 Tra le norme, anche il riconoscimento di una somma di cinque milioni per stipendi e oneri non pagati negli anni precedenti.

19.21 Si passa all’articolo 12 sui Consorzi di bonifica.

19.20 Troppi dubbi. Al momento l’articolo 8 sulle società partecipate viene accantonato, in attesa di una riscrittura del governo.

19.15 Tra le proposte, quelle di spostare nel collegato alcuni commi dell’articolo, ossia quelli che prevedono la creazione di cda al posto degli amministratori unici e la cancellazione dell’elenco delle società strategiche.

19.03 Tra i dubbi tra i deputati: questa norma finirebbe infatti per far crescere nuovamente poltrone, stipendi e quindi costi. Le critiche ad esempio di Rinaldi e Formica: “Così, con una semplice delibera di giunta, si possono creare, senza il controllo del Parlamento, nuove società partecipate”.

18.56 L’assessore Baccei: “In effetti intendiamo abrogare norme che erano state troppo rigorose anche rispetto al resto d’Italia. Le nuove eventuali assunzioni riguardano eventualmente solo le persone che fanno parte dell’albo dei lavoratori delle Partecipate”.

18.51 Si passa all’articolo relativo alle società partecipate. Tra le norme, una deroga al blocco delle assunzioni, la cancellazione dell’elenco delle società strategiche e anche la cancellazione del taglio del 30 per cento degli stipendi degli amministratori (si valuterà in base alla dimensione della società), oltre ad aprire a cda di tre persone al posto di un singolo amministratore.

18.40 Approvato l’articolo 6 sulla liquidazione degli enti regionali.

18.30 Sulla norma, ecco i dubbi dei deputati di Forza Italia Franco Rinaldi e Giorgio Assenza. Secondo i parlamentari, la norma non garantirebbe il pagamento dei debiti di queste aziende ai creditori.

18.22 Si discute della norma che prevede la liquidazione degli enti regionali. Nell’articolo, anche le norme per le liquidazione delle Terme di Acireale e Sciacca, oltre che dell’Arsea.

18.17 Approvato l’articolo uno, che destina 340 milioni per i Comuni, prevede il vincolo del dieci per cento da destinare ai disabili e prevede anche una “riserva” da un milione di euro per Ragusa Ibla.

18.00 Riprende l’esame della Finanziaria, alleggerita di oltre venti articoli. Si riparte dall’articolo 1, quello relativo ai fondi per i Comuni.

17.40 Quali sono gli articoli che rimangono nel testo della Finanziaria? Si comincia con gli articoli 1 e 2 che finanziano i Comuni, le ex Province e le Città metropolitane. L’articolo 3 prevede invece il rifinanziamento di leggi si spesa: si tratta dei contributi a enti e associazioni contenuti nell’Allegato 1, dagli enti regionali come Irsap ed Esa a soldi per le associazioni antiracket e per la prevenzione delle calamità naturali. L’articolo 6 invece prevede la norma per la liquidazione degli enti regionali, mentre l’articolo 8 è quello relativo alle società partecipate della Regione. Salvi anche l’articolo 12 sui Consorzi di bonifica, l’articolo 13 che prevede l’operazione di riacquisto degli immobili della Regione attraverso la costituzione di un Fondo di proprietà del Fondo pensioni, l’articolo 15 con i finanziamenti per i disabili siciliani. Verrà mantenuto anche l’articolo 22 destinato ad Asu e Lusa, l’articolo 23 che dovrebbe fornire garanzie occupazionali agli ex sportellisti, l’articolo 26 sulla pubblicizzazione dei rendiconti e l’articolo 34 sui lavoratori Aras. Vengono recuperati poi dal “collegato” tre norme puramente finanziarie relative alla scadenza per la spesa dei Fondi europei. A questi si aggiungono i tre-quattro articoli “tecnici” e obbligatori come quelli relativi alle tabelle e alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

17.36 Dopo la conferenza dei capigruppo, raddoppiano gli articoli “salvati”: da otto passano a 16. Resta comunque una Finanziaria assai più leggera rispetto al testo originario.

17.21 Stando a una prima intesa “di massima” tra i gruppi parlamentari, gli articoli che saranno “salvati” e approvati già in questa sessione saranno quelli relativi a: finanziamenti ai Comuni, ex Province e città metropolitane; norme sulla liquidazione degli enti regionali; norme sulle società partecipate; interventi per i Consorzi di bonifica; le norme per l’assistenza ai disabili; norme su personale ex Aras; norme sulla spesa dei Fondi comunitari.

17.13 Convocata la conferenza dei capigruppo. Aula sospesa fino alle 18.

Aggiornamento 17.09 Il vicecapogruppo del Pd Giovanni Panepinto: “Credo che le forze politiche possano concordare di ridurre a poco più di sei-sette articoli la manovra, estrapolando e approvando subito così le norme più cogenti. Spostando nel ‘collegato’ tutto il resto”.

Aggiornamento 17.00 “Non illudiamoci che in tre giorni si possano votare sia la finanziaria che il ddl collegato, quando domenica sappiamo che il principale partito di maggioranza sarà impegnato nelle primarie. Ritengo pertanto che si debba votare una finanziaria snella entro domani e su questo il presidente Ardizzone può impegnare l’Aula, e rinviare le norme del collegato alla prima settimana di maggio. Abbiamo necessità di dotare la regione della legge di bilancio e della manovra che la corregge entro il 30 aprile, per tutto il resto si può utilizzare una finestra nella prima decade di maggio con un lavoro di sintesi che spetta al governo Crocetta”. Lo afferma Marco Forzese, capogruppo dei Centristi per la Sicilia all’Assemblea regionale siciliana.

Un maxi-emendamento, o una trattazione della manovra a tappe forzate. Adesso l’Ars si interroga. Quale è la strada migliore per giungere all’approvazione di Finanziaria e bilancio in tempo utile? Domanda necessaria, oggi, che di tempo ne è rimasto davvero poco. Tre giorni, poco più, questo lo spazio concesso dal calendario, per approvare una quarantina di articoli.

E così, stamattina nei corridoi di Palazzo dei Normanni si è fatta strada l’ipotesi di lavorare a un maxi-emendamento, frutto di un accordo tra la presidenza dell’Ars e il governo regionale. Un modo per “restringere” le dimensioni della manovra, riducendola a un testo che contenga le norme più spinose e fondamentali, spostando tutto il resto nel cosiddetto “collegato” che sarà discusso dal 3 maggio scorso.

Una ipotesi che però non sembra al momento convincere ampie fette di Sala d’Ercole. E così, dal Pd ad altre forze della maggioranza, si chiede l’esame articolo per articolo, magari procedendo a ritmi intensi. Anche perché, secondo qualche big dell’Ars, in fondo i veri ostacoli sono rappresentati da tre articoli della manovra: quello sui contributi ai Comuni su cui l’Aula si è arenata dopo ore di discussione, quello che prevede i fondi per l’assistenza ai disabili e infine quello sulle società partecipate.

A complicare le cose, alcuni eventi politici esterni all’Assemblea regionale. Tra questi, la visita del capo dello Stato Sergio Mattarella, che sarà a Palermo il prossimo 28 aprile, quando l’Ars dovrebbe trovarsi proprio nelle ore più calde dell’esame della Finanziaria. Già molti deputati hanno espresso la propria intenzione di essere presente ala visita del presidente della Repubblica. E ancora, il 30 aprile è il gran giorno delle primarie del Partito democratico, un fatto che quasi certamente distoglierà il Pd dalla manovra, sia dal punto di visto politico che da quello relativo alla presenza in Aula.

E così, il tempo è poco, pochissimo. E oggi l’Ars cerca una soluzione. Bisogna approvare una manovra da oltre 40 articoli in tre giorni e mezzo.


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