PALERMO – Nonostante l’acceso dibattito e le critiche che si sono scatenate dopo l’entrata in vigore della Ztl targata Orlando, il provvedimento non sembra influire negativamente sul consenso registrato dal sindaco uscente. Almeno questo è il risultato di un mini-sondaggio che abbiamo effettuato all’interno dei confini “a traffico limitato” del capoluogo. Avvertenza per gli addetti ai lavori, agli amanti della statistica e ai sondaggisti di professione. Quello che abbiamo condotto è da considerarsi un gioco senza alcuna valenza scientifica. Un gioco che comunque dà il senso delle intenzioni di voto di alcuni palermitani che vivono o che frequentano l’area della Ztl a poche settimane dall’appuntamento elettorale delle amministrative dell’11 giugno.
La nostra passeggiata attraverso la Zona a traffico limitato inizia e si conclude in piazza Verdi, passando per la stazione centrale, la Vucciria, la Cala e via Cavour per sentire il parere sui sei candidati alla poltrona più importante di Palazzo delle Aquile di cento persone tra passanti, residenti e commercianti all’interno della Ztl. Sul campione intervistato il 32 per cento voterebbe per il “Professore”, Fabrizio Ferrandelli porta a casa il 20 per cento, seguito dal candidato del Movimento cinque stelle Ugo Forello per il quale voterebbero 8 intervistati su cento. L’indipendentista Ciro Lomonte si attesta al 4 per cento, mentre Nadia Spallitta al 2 e Ismaele La Vardera all’uno per cento. Venti persone su cento non hanno ancora deciso chi premiare col proprio voto e si dichiarano indecisi fino all’ultimo momento, mentre 13 su 100 hanno già deciso e dichiarato che non andranno alle urne. Nel complesso il quadro che emerge dal mini sondaggio effettuato è quello di un campione prevalentemente spaccato in due schieramenti. Non sfonda, nonostante soffia forte il vento dell’antipolitica il Movimento 5 stelle, ben lontano dal consenso fatto registrare dal Professore e dal leader de I Coraggiosi particolarmente apprezzato dalle donne.
Dal teatro Massimo alla stazione centrale, passando per via Maqueda, corso Vittorio Emanuele e per il centro storico “il sinnaco Ollando” gode ancora del suo appeal. Dove perde terreno è nel cuore dei vecchi mercati, come alla Vucciria o Ballarò, dove il leader de I Coraggiosi fa registrare importanti consensi. “Orlando qui non si fa più vedere – dice un commerciante della Vucciria -. Prima giocava con i nostri bambini, si fermava a bere un bicchiere con noi. Oggi ci ha abbandonato. Fra Ztl e chiusura al traffico di piazza San Domenico ci ha rovinati. Qui votano tutti Ferrandelli, almeno se vince modificherà la zona a traffico limitato”.
Anche all’Albergheria Ferrandelli riscuote consenso: “Abbiamo voglia di un sindaco giovane che mostra sensibilità verso le esigenze del centro storico della città – spiega il titolare di una bottega di frutta a Ballarò -. Ferrandelli ci ha promesso che modificherà la Ztl che ha causato notevoli danni ai nostri già disastrati conti. Oltre alla crisi si è aggiunta la batosta di questo provvedimento che ha fatto calare ulteriormente i nostri affari. I palermitani non vengono più nei mercati storici come prima. E’ un dato di fatto. Per questo spero che vinca Ferrandelli”.
Tanti i commercianti di via Maqueda, invece, che dopo le prime perplessità sulle pedonalizzazioni oggi ammettono che è stato “un ottimo provvedimento, anche se la crisi resta”. Il sindaco uscente è apprezzato anche fra i giovani universitari fuori dalla facoltà di Giurisprudenza: “Ci piacciono le idee che ha e come vuole cambiare Palermo”. Il 20 per cento degli intervistati però non ha ancora le idee chiare, fra indecisi e non informati, in tanti non sanno ancora chi voteranno il prossimo 11 giugno. E come conseguenza del vento di antipolitica che soffia in Italia da anni c’è anche da registrare un sempre folto “partito degli astenuti”. “Non voto da anni”, sono le parole del 12 per cento dei palermitani interpellati durante la nostra passeggiata all’interno della Ztl. Un concetto espresso anche con i soliti “Non mi fido di nessuno” e “Tanto i politici sono tutti uguali”.