PALERMO – I risultati ufficiali di queste elezioni amministrative hanno già assegnato i quaranta scranni disponibili a Sala delle Lapidi. Se tanto si è detto e scritto sui vincenti, meno su chi invece ne è rimasto fuori.
A restare fuori da Sala delle Lapidi per esempio Pippo Russo, volto storico de “La Rete” orlandiana prima e di Italia dei Valori dopo, candidato nella lista “Movimento 139”, è riuscito a raccogliere solo settecentotrentasei preferenze, un bottino di voti non sufficiente a farlo accedere al Palazzo di città. Alla notizia della sconfitta Pippo Russo ha voluto mandare un messaggio su Facebook rivolgendosi a tutti i suoi elettori:“Ringrazio davvero di cuore tutti quelli che mi hanno votato, la rassegnazione non fa parte di me, anche se devo ammettere che sono un po’ deluso – ha detto in un videomessaggio l’ex segretario di Italia dei valori – Credo ancora nel voto d’opinione e quindi io dico di festeggiare questi settecento voti liberi”.
E’ rimasto fuori dal Consiglio comunale anche Ninni Terminelli. Per tanti anni consigliere comunale fra le fila dei Ds prima e del Partito democratico dopo, abbandonato il partito nel 2012, in occasione di questa tornata elettorale ha deciso di candidarsi con la lista civica del sindaco Orlando “Palermo 2022”. Terminelli ha portato a casa 861 preferenze, un tesoretto di voti in questo caso insufficiente per tornare a sedere a Sala delle Lapidi. Nadia Spallitta, unica candidata donna alla carica di primo cittadino a queste elezioni amministrative, non solo si è piazzata penultima rispetto agli altri cinque contendenti, ma anche nella corsa per uno scranno a Sala delle Lapidi i suoi mille voti non sono sufficienti. La lista “Nadia Spallitta sindaco”, di cui l’ormai ex vicepresidente vicario del Consiglio comunale era a capo, non raggiunge la soglia di sbarramento del cinque percento. Nonostante le numerose incursioni di Matteo Salvini in Sicilia in sostegno dei suoi candidati, i leghisti a Palermo non decollano. Lo sa bene il giovane candidato a sindaco di Palermo Ismaele La Vardera che non ha raggiunto il tre per cento. E con lui sono ‘crollati’ candidati al Consiglio comunale come Francesco Vozza, da sempre salviniano e attivissimo nel diffondere il messaggio leghista a Palermo, che ha raccolto solo cinquecento voti. Nonostante la sconfitta Vozza con un post su Facebook polemizza e insieme esulta: “Salvo sorprese, sarò certamente il primo della lista di Matteo Salvini e Giorgia Meloni – ha scritto -. Questa piccola vittoria non può chiaramente annullare la delusione per le scelte disastrose fatte in piena campagna elettorale dal coordinamento regionale della Sicilia occidentale. Noi siamo veri leghisti che sono pronti a dare tutto per Matteo (Salvini) e posso assicurarvi che queste stesse persone non molleranno mai. Avanti tutta, ripartiamo dal 3% per vincere tra 5 anni”.
Fuori dal Consiglio comunale anche due volti noti del mondo dello spettacolo come l’attore Francesco Benigno e il cabarettista Totò Borgese. Entrambi in corsa nella lista “Centrodestra per Palermo” sempre a sostegno di La Vardera, hanno portato a casa esilissimi risultati: parliamo rispettivamente di 147 e 111 voti. Francesco Benigno, come ha fatto nei mesi scorsi, ha affidato a Facebook le sue emozioni dopo la sconfitta: l’attore non deve aver preso bene la sconfitta, tanto da appellare gli elettori palermitani delle “Bestie vergognose”.