PALERMO – Ventuno imputati condannati al processo nato dal blitz “Tiro mancino”. Avrebbero fatto parte, a vario titolo, di una banda dedita ai traffici di droga lungo l’asse Palermo-Napoli. Gli arresti furono eseguiti dai poliziotti della sezione Antidroga della Squadra mobile, coordinati dai pubblici ministeri Bruno Brucoli, Siro De Flammineis e Amelia Luise. La sentenza è del giudice per l’udienza preliminare Gabriella Natale.
Fiumi di eroina, cocaina, hashish e marijuana venivano immessi nelle piazze di Palermo, Mazara del Vallo, Marsala, Alcamo, Castellammare del Golfo e Palma di Montechiaro, nell’Agrigentino. Tra gli imputati anche Giovan Battista Di Giovanni, fratello dei capimafia Gregorio e Tommaso, e Antonino Abbate, cognome storico della mafia che detta legge al Borgo Vecchio e alla Kalsa.
Queste le condanne: Antonino Abbate (16 anni), Benito Eros Culotta (10 anni), Giovanni Battista Di Giovanni (8 anni), Mario Mancino (12 anni), Mario Marretta (12 anni), Ferdinando Matuozzo (13 anni e quattro mesi), Luigi Parolisi (9 anni e quattro mesi), Giuseppe Tumminia (14 anni e otto mesi), Domenico Capoccia (un anno in continuazione con una precedente condanne), Gaetano Matuozzo (4 anni e sei mesi), Ciro Spasiano (5 anni e quattro mesi), Salvatore e Calogero Lupo (4 anni e sei mesi), Antonino Barbera (8 anni), Giuseppe Bronte (due anni e otto anni), Fabrizio Alfano (3 anni e quattro mesi), Gaetano Ferrara (2 anni), Pietro Rubino (2 anni), Marco Bardi (un anno e quattro mesi), Gaetano Giunta (4 anni), Gaetano Leto (6 anni e otto mesi).