ROMA – “La bocciatura del contrassegno di Unione Cristiana da parte della Regione Sicilia, solo perché contiene la croce, è illegittima e pertanto ricorreremo in ogni sede. Invitiamo il presidente Rosario Crocetta a non essere ostaggio degli schemi del suo partito e a intervenire per il bene dei suoi concittadini, offrendo il proprio contributo per risolvere tale gravissima situazione. Non è corretto impedire infatti la partecipazione del nostro movimento alle elezioni regionali del 5 novembre. Ci troviamo davanti a una deriva totalitaria inaccettabile, figlia di una cultura laicista, condivisa da Pd e Cinquestelle e contraria a qualunque buon senso”. Lo dichiara il presidente di Unione Cristiana e senatore di Forza Italia, Scilipoti Isgrò. “Non accetteremo una situazione del genere, proseguiremo la nostra lotta contro queste discriminazioni e ci ritroveremo il 25 novembre a Roma, in occasione della convocazione nazionale del nostro movimento, per organizzarci per le prossime elezioni politiche. La nostra realtà – aggiunge l’esponente azzurro – è composta da migliaia di persone in tutta Italia ed è in rapido aumento. Non permetteremo che, dopo aver eliminato i crocifissi dalle aule scolastiche in nome di una presunta tolleranza nei confronti degli appartenenti alle altre denominazioni, i cristiani vengano espulsi dalla vita pubblica, soprattutto con scuse banali come quelle a cui stiamo assistendo. La croce – conclude Scilipoti Isgrò – non rappresenta solo la salvezza, ma quella sintesi dei valori spirituali tutelati dallo Statuto del Consiglio d’Europa e dalla Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo (Cedu)”
La lista non è stata approvata a causa della presenza della croce nel simbolo.
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