PALERMO – Il portale del Ciapi spiega che la data di scadenza è vicina. Chi vuole prendere parte al progetto dovrà farlo entro il 14 ottobre. E accordarsi ai quasi 14 mila che lo hanno fatto già. Cercando una speranza, proprio sotto elezioni.
Le lettere fioccano in questi giorni, a un ritmo vertiginoso. Disoccupati, spesso senza una formazione o non più giovanissimi stanno iscrivendosi in massa al progetto da 15 milioni di euro previsto da un bando che deriva da una norma della Finanziaria del 2015, voluta dall’allora assessore Bruno Caruso, ma che la Regione ha tirato fuori a meno di due mesi dalle elezioni. Un progetto che prevede la riqualificazione e l’accompagnamento di questi soggetti nel mondo del lavoro attraverso le Agenzie dedicate: sono 71 oggi questi centri riconosciuti dalla Regione. In pratica, dovranno cercare un lavoro a questi disoccupati siciliani. Riceveranno un finanziamento che oscilla tra i 4 e gli 8 mila euro sulla base della “profilazione” (più sarà difficile trovare un lavoro al soggetto, più alto sarà il finanziamento). Soldi che le agenzie dovranno dividersi con lavoratore stesso. Quest’ultimo, in cambio, si dice disponibile a sottoporsi per qualche mese ad attività di formazione o riqualificazione utili a favorire appunto il suo ritorno nel mondo del lavoro. Un bando gestito fino a pochi giorni fa dalla dirigente Antonella Bullara, che però Crocetta ha deciso di sollevare dal suo incarico ad appena 50 giorni dalla fine della legislatura, sostituendola prima con Sergio Gelardi, a sua volta sostituito, nel giro di poche ore, da Antonio Parrinello.
E alla chiamata, in questa Sicilia senza lavoro, hanno risposto in tanti, in tantissimi. A poche settimane dalle elezioni. Una macchina della speranza attivata negli stessi giorni in cui iniziano ad apparire per le strade dell’Isola di manifesti dei candidati. Quasi 14 mila, ad oggi, i siciliani che si sono iscritti al progetto. Di questi, oltre la metà è già stata “presa in carico”. In questi casi è già partito il contatto tramite il Ciapi tra il soggetto e l’Agenzia per il lavoro. I soldi arriveranno solo quando il disoccupato avrà firmato un contratto. I disoccupati iscritti si dividono quasi equamente per fasce d’età: uno su cinque ha più di 50 anni.
A questi 14 mila disoccupati, ecco associarsi le storie degli oltre cinquemila precari che attendono da anni la stabilizzazione. E dal governo regionale proprio oggi è arrivata la “lieta novella”. E’ stata pubblicata sul sito del Dipartimento Lavoro, infatti, la circolare esplicativa della normativa regionale che disciplina il percorso di stabilizzazione del personale Asu. Entro il prossimo 8 novembre (in pratica, proprio a cavallo del voto) i lavoratori impiegati nelle attività socialmente utili dovranno presentare l’istanza per l’inserimento nella “sezione esuberi” all’interno dell’elenco unico regionale, istituita per agevolare lo svuotamento del bacino Asu. Questa scadenza assume un significato particolare perché vengono sollecitati gli enti ad aggiornare, come per la legge, il proprio piano di stabilizzazione per la futura contrattualizzazione dei precari. “Nei centri per l’Impiego – ha detto l’assessore della Famiglia, Carmencita Mangano – saranno attivati degli sportelli informativi e, allo stesso tempo, promuoveremo i tavoli di concertazione con le parti sociali. Lo scopo è di assistere i precari, destinatari delle misure, e gli enti per la redazione del programma di fuoriuscita in maniera da valorizzare le loro competenze garantendo lo sbocco occupazionale. Da oltre 15 anni queste persone partecipano alla vita amministrativa degli enti e finalmente hanno ricevuto la risposta alle loro legittime aspettative. Nella circolare ci siamo preoccupati di tutelare anche quei lavoratori che sono in attesa di conoscere la loro nuova destinazione. In questo caso continueranno a lavorare nel vecchio ente e percepiranno l’assegno ASU fino a quando non otterranno il trasferimento”.
Il Dipartimento Lavoro, decorsi i termini, acquisite le domande dei lavoratori e verificati i programmi di fuoriuscita dal bacino Asu redatti dagli enti, provvederà a pubblicare l’elenco dei soggetti da inserire nella sezione degli esuberi. Un passaggio indispensabile affinché il Dipartimento proceda, nel rispetto della normativa vigente, a individuare le nuove pubbliche amministrazioni, o le società a capitale pubblico, interessate a implementare i propri servizi di competenza istituzionale. La normativa regionale, per agevolare il percorso di sbocco occupazionale, riconoscerà a tutti gli enti un contributo pari all’importo dell’assegno di utilizzazione in Asu per ogni precario che verrà contrattualizzato a tempo indeterminato. Un po’ lo stesso meccanismo che riguarda i disoccupati siciliani. Che a due anni dalla pubblicazione della legge, proprio sotto elezioni, hanno visto riaccendersi la speranza.