PALERMO – Una assunzione attesa da anni, quella dei lavoratori ex Pip Emergenza Palermo in Resais. Ma prima di brindare, bisognerà superare gli ultimi ostacoli posti tra la norma prevista in Finanziaria e l’effettiva stabilizzazione..
Tutto insomma potrebbe divenire, di qui a qualche settimana, decisamente più incerto rispetto a come si presenta e, per questo, è il caso di approfondire tutti gli scenari che attendono l’articolo 78 (norma in cui è previsto l’assorbimento in Resais del bacino degli ex Pip) e più in generale tutte le norme della legge finanziaria.
La pubblicazione, i tempi per l’impugnativa
Anzitutto, bisogna attendere la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana della Finanziaria. Pubblicazione che potrebbe arrivare già domani. Dal momento della pubblicazione, poi, scatteranno i sessanta giorni utili alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per decidere se impugnare o meno dinnanzi la Corte Costituzionale la legge di bilancio della Regione.
Quale governo?
Tutte le norme sono gravate da questa ipotesi ma, tra queste, a maggiore rischio ci sono proprio le norme che riguardano le assunzioni. Durante la discussione in aula questo rischio era stato anche paventato. Ora che le assunzioni sono legge della Regione si aprono due scenari connessi anche all’insediamento del nuovo governo. Chi avrà il compito di verificare la costituzionalità della legge?
Nonostante le ultime notizie sembrino portare verso un’altra strada, non si possono ancora escludere elezioni anticipate in estate. E così, potrebbe pure accadere che il termine di sessanta giorni spiri in piena campagna elettorale. Se è vero che i ricorsi sono scritti dai burocrati non si può ignorare il fatto che la decisione finale spetta al Consiglio dei Ministri e che una decisione di questo tipo avrebbe certamente un peso politico in Regione, specie nella campagna elettorale perenne in cui si trova l’Italia e da cui non è esente la Sicilia.
Impugnative e ricorsi
Altrettanti scenari si presentano nell’ipotesi dell’instaurazione di un ricorso davanti alla Corte costituzionale. Questo non farebbe immediatamente venire meno la legge e le norme presunte incostituzionali ma getterebbe nel dubbio dell’illegittimità le regole oggetto del vaglio della Consulta. La legge se, insomma, dovesse andare male, rimarrebbe integralmente vigente in tutti i suoi profili.
A ricorso presentato, però, il Parlamento siciliano ha la possibilità di tornare su propri passi. Sala d’Ercole dovrebbe così modificare le norme della finanziaria rimediando ai profili di illegittimità indicati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e adeguandosi alle indicazioni espresse nel ricorso. La sentenza, comunque, potrebbe arrivare nel giro di un qualche mese e comunque entro la fine dell’anno. Quello sarebbe il momento della verità finale sulle norme della finanziaria, il vaglio definitivo della validità delle norme. Inizia così la corsa ad ostacoli verso la tanto attesa assunzione di 2.800 Pip.