"Caro Crocetta, la casa? | Intanto paga il tuo debito" - Live Sicilia

“Caro Crocetta, la casa? | Intanto paga il tuo debito”

Riceviamo e pubblichiamo una lettera alla redazione firmata da Piero Nicastro, ex componente dell'Ufficio Stampa di Palazzo d'Orleans.

LA LETTERA
di
3 min di lettura

Riceviamo e pubblichiamo una lettera alla redazione firmata da Piero Nicastro, ex componente dell’Ufficio Stampa di Palazzo d’Orleans.

Egregio direttore,

ti confesso che questa mattina la lettura, per me quotidiana, del tuo giornale mi ha lasciato un senso di profonda amarezza misto al sapore di una inaccettabile beffa. E ciò, non appena il mio sguardo si è posato su quel titolo, dal tono forte, che avete scelto per l’intervista all’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta: “Ora rischio di perdere la casa”.

Sappi, caro direttore, che, come è facile immaginare, sono stati anni difficili e sono giorni ancora più pesanti: il brutale licenziamento dall’Ufficio stampa della Regione dopo nove anni, la disoccupazione alla soglia dei cinquant’anni e, non ultima, una grave malattia che ho accusato nei tempi in cui lavoravo per l’amministrazione e che mi ha costretto a un intervento demolitore e, tra un susseguirsi di complicanze, a pesanti terapie. Una situazione complessiva non facile per chi si ritrova obbligato, da un giorno all’altro, a reinventarsi una vita per assicurare un presente e un futuro alla propria famiglia, priva a quel punto di qualsiasi tipo di entrata economica.

Nei miei giorni, adesso, c’è un barlume di ripresa sotto l’aspetto della salute, e di ciò ringrazio Dio, ma anche un angosciante timore: quello, appunto, di perdere – io sì – la casa.

Ti allego, in forma riservata, la lettera dell’Inpgi nei cui confronti risulto moroso di una dozzina di mensilità per un importo di quasi quindicimila euro. Si tratta – euro più, euro meno – della somma che il signor Crocetta – proprio lui, che a più riprese professa rispetto per la magistratura – mi deve in virtù di una sentenza, provvisoriamente esecutiva, del Tribunale di Palermo del maggio scorso, a titolo di risarcimento per avermi diffamato nel momento in cui decise di azzerare l’ufficio stampa. Sentenza alla quale si è rifiutato di ottemperare.

Questa lettera mi toglie il sonno: l’Istituto minaccia di procedere giudizialmente se non provvederò a saldare il mio debito entro dieci giorni e questo inferno continua ad avere sempre il solito, comune denominatore.

Io al signor Crocetta non contesto nulla, ci mancherebbe: ha ritenuto di fare ciò che considerava giusto e, alla fine, le sentenze della Cassazione sul licenziamento dei 21 giornalisti gli hanno dato ragione. Ho accettato in silenzio, benché la procedura della mia assunzione fosse diversa da quella di altri diciotto miei colleghi che, comunque, considero vittime esattamente nella mia stessa misura.

C’era un apparato burocratico che sapeva e che ha taciuto. Dirigenti al massimo livello che firmavano i Cud con la dicitura “lavoro a tempo indeterminato” inducendo banche ad erogare soldi in condizioni di massima affidabilità e uomini e donne a pianificare un futuro rinunciando a qualsiasi altra opzione, come per me fu la Rai che mi propose un contratto nella sede di Bari che mi avrebbe assicurato un posto nel bacino dei precari e una stabilizzazione praticamente sicura nel giro di qualche anno.

Qualcuno, forse, sarà chiamato a pagare per aver giocato con la vita di professionisti, di persone, di madri e di padri di famiglia e quello, se mai arriverà, sarà un gran giorno per la giustizia.

Ma intanto, io ho il tetto sotto il quale dorme mia figlia da salvare. E un credito da riscuotere perché possa riuscire a farlo.

Il signor Crocetta, che tanto ha inciso, e reciso, sulla mia vita, lo sappia.

I guai che denuncia nella vostra intervista – e i quali, nonostante sia profondamente cristiano, non riescono purtroppo a stimolare in me alcun sentimento di solidarietà, e me ne dolgo – potrebbero averlo sensibilizzato in questo senso. O, almeno, lo spero.

Pietro Nicastro


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI