PALERMO – “L’Amat non fallirà e il tram non si ferma, ma serve un tavolo di confronto con la Regione. Salirò sugli autobus che vanno in periferia, valuterò di persona il servizio e lo miglioreremo. E adesso ci prepariamo alla visita del Santo Padre”. Il suo primo giorno da amministratore unico di Amat non è stato di certo una passeggiata: ieri Michele Cimino, dopo l’insediamento, ha incontrato prima i vertici e i dirigenti dell’azienda, facendo il punto sulla situazione di via Roccazzo, e poi i sindacati. Un piccolo tour de force a cui Cimino, però, sembra essere abituato: avvocato e docente universitario, ha alle spalle una lunga carriera politica che lo ha portato fino alla vice presidenza della Regione. Un cursus honorum che ora lo vede in una nuova veste, quella di numero uno dell’azienda del comune di Palermo che si occupa di trasporto pubblico.
Partiamo dal tram, visto che i palermitani si chiedono se si fermerà o meno…
“Il tram non si fermerà, i cittadini possono stare tranquilli. L’Amat è un’azienda sana, con un capitale umano di grande spessore e tante potenzialità. Oggi (ieri per chi legge, ndr), ho incontrato il direttore generale, l’ingegner Rossi, i vertici aziendali e le organizzazioni sindacali: sono stati incontri positivi in cui ho riscontrato competenza, professionalità ma soprattutto un amore vero nei confronti di questa azienda, la voglia di garantire un servizio eccellente ai palermitani. E la nostra prima prova sarà la visita di Papa Francesco il prossimo 15 settembre, quando organizzeremo il servizio per migliaia di persone che verranno da ogni parte: Amat è pronta a dare il massimo”.
E’ d’accordo anche con le nuove linee del tram?
“Certamente. Mi sono confrontato con il sindaco Orlando e sono contento di aver visto che ha a cuore la valorizzazione del trasporto pubblico locale e dell’Amat, che vanta una grande storia: dobbiamo creare le condizioni perché una città europea come Palermo possa avere un servizio all’altezza di quello di Milano, di Bologna o di Firenze. Il mio modello è proprio la società Atm, l’equivalente dell’Amat a Milano, con il bus che ti porta pure all’aeroporto di Linate e pacchetti pensati per i giovani, le famiglie, per gli studenti, i senior”.
Il tema più scottante per l’Amat sono i disallineamenti e il sindaco ha precisato che il suo rapporto di fiducia con gli amministratori si baserà proprio sulla disponibilità a stralciare le somme in bilancio. Lei lo farà?
“Prima di tutto, è necessario attivare un tavolo di confronto con i vertici dell’amministrazione regionale e dell’amministrazione comunale. Il trasporto pubblico locale è un bene di tutti, che va garantito e che deve essere seguito da tutte le forze politiche, nella consapevolezza che i cittadini lasciano l’auto a casa e si affidano al trasporto pubblico per spostarsi. La politica deve tenere in grande considerazione questo servizio. In base a questa interlocuzione, capiremo come muoverci”.
Chiederà di rivedere il contratto di servizio?
“In questo tavolo tecnico con la Regione e il Comune discuteremo di tutto. E’ chiaro che chiederemo alla Regione un contributo chilometrico per il tram”.
Il vecchio cda aveva in qualche modo congelato il bilancio. Cosa farà adesso?
“Il bilancio è una delle questioni che affronteremo nei prossimi giorni, sarà nostra cura predisporre un bilancio nella consapevolezza che già il collegio sindacale, presieduto dal professor Torcivia, ha fatto un ottimo lavoro di approfondimento di alcune voci”.
L’Amat rischia di fallire?
“L’Amat non fallirà, è un’azienda sana con una struttura amministrativa che merita il miglior apprezzamento e ritengo possa diventare un punto di riferimento per l’area metropolitana”.
Lei in questo momento è amministratore unico, così come prevede la legge. Chiederà di costituire un cda?
“La complessità dell’azienda sicuramente mi pone la necessità di richiedere il supporto di un cda, come succede anche all’Atm di Milano. Nei prossimi giorni ne parlerò con il direttore generale”.
La sua nomina ha provocato le proteste di Sinistra Comune. Cosa risponde?
“Che voglio essere giudicato per il mio operato”.
Uno dei punti dolenti dell’Amat è rappresentato dalla vendita di biglietti e abbonamenti. Cosa farete su questo tema?
“Do atto al direttore Rossi di avere già messo in campo ottime soluzioni come il biglietto elettronico, sull’esempio di quello che accade a Roma, ma ci sono allo studio anche le carte ricaricabili e le app con cui poter acquistare facilmente il titolo di viaggio. Stiamo anche lavorando sul biglietto unico e ci confronteremo con la Regione e Trenitalia, ma l’Amat ha già un’ipotesi di lavoro molto seria”.
I palermitani si lamentano spesso degli autobus fatiscenti…
“Sono in arrivo 137 nuovi autobus, già acquistati”.
Confermerete la presenza delle guardie giurate sui mezzi?
“Quanto ero ragazzo andavo a scuola col pullman e, oltre all’autista, c’era anche il bigliettaio che era fondamentale per dare serenità agli utenti. Penso che le guardie giurate siano indispensabili per il controllo, gli autisti ovviamente non bastano”.
E per gli interinali?
“Approfondiremo cosa dice in merito il Decreto Dignità approvato dal
Parlamento nazionale. In caso contrario, visto che nuove forze sono indispensabili, chiederemo di poter assumere gli autisti con un concorso pubblico”.
Cosa vuol dire ai dipendenti?
“Li ringrazio per il lavoro svolto fino ad oggi, sono consapevole dei sacrifici che hanno dovuto affrontare e spero di potere valorizzarli come meritano. Ho visto un senso di attaccamento a questa azienda che mi ha molto colpito, in tanti mi hanno raccontato perfino della storica squadra in cui giocava Schillaci”.
E ai palermitani?
“Che metterò il massimo dell’impegno, lavorerò giorno e notte per vincere questa scommessa e migliorare il trasporto pubblico specie nelle periferie, dove mi recherò personalmente prendendo l’autobus”.