PALERMO – “La nostra è una scuola tranquilla, dove i ragazzi convivono pacificamente. Quello che è accaduto è e deve rimanere un caso isolato”. Sono le parole di Luigi Cona, dirigente scolastico dal primo settembre dell’istituto tecnico “Damiani Almeyda”, dove un bambino affetto da autismo è stato aggredito da un compagno di classe.
Il tredicenne, soccorso dai sanitari all’uscita dalla scuola di largo Mineo, ha riportato ferite guaribili in sette giorni, ma l’episodio ha provocato rabbia e preoccupazione tra i genitori. “Già per lunedì – precisa Cona – ho convocato un consiglio di classe per discutere di eventuali provvedimenti. All’incontro parteciperanno i genitori di entrambi i ragazzi, con cui mi sono già messo in contatto. Lo studente che ha aggredito il compagno ci ha già detto di essere molto dispiaciuto e di volersi scusare”.
Quest’ultimo, nato a Palermo da genitori originari dello Sri Lanka, avrebbe sferrato dei pugni al tredicenne all’esterno dell’istituto. La lite avrebbe però preso vita in classe, una prima, per futili motivi: “C’è stato un piccolo litigio in aula, ma lì erano presenti due docenti, compreso quello di sostegno ed è così stato evitato subito il peggio – spiega il dirigente scolastico -. Un secondo “round” si è verificato poi fuori, ma non conosciamo nel dettaglio la dinamica. Di sicuro, si tratta di un episodio che non va sottovalutato”.
Per ribadire il “no” alla violenza , il preside sottolinea che “presto sarà avviato un percorso di sensibilizzazione nella classe dei due alunni, che sarà poi esteso a tutta la scuola. Insieme alla psicopedagogista che conosce bene gli studenti, abbiamo già stabilito nuove attività didattiche volte ad evitare casi simili. D’altronde, la scuola è oggi sinonimo di integrazione, è necessario guidare i ragazzi verso una convivenza sempre più serena”.
Il tredicenne ha riportato ecchimosi ed escoriazioni. Dopo l’aggressione è stato immediatamente chiesto l’intervento dei carabinieri che hanno fatto scattare la denuncia per lesioni personali nei confronti del quindicenne. Le indagini, coordinate dalla procura dei minorenni, sono tuttora in corso.