PALERMO – “Ora basta. I problemi della burocrazia regionale sono tanti e derivano da anni e anni di gestione improvvisata e sbadata, che certamente non si può imputare al nuovo governo, ma non possiamo restare a guardare un presidente della Regione che, pur conoscendo le emergenze del comparto e della dirigenza regionale, continua ad attaccare i suoi dipendenti, arrivando persino a definirli criminali”. Lo dice Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia, commentando le dichiarazioni del governatore siciliano alla manifestazione “Panorama d’Italia”.
“Musumeci, già in campagna elettorale, ha detto più volte di voler motivare i regionali: bene, tenga fede al suo impegno, questa non ci sembra la strada giusta. Questo si chiama piuttosto sparare nel mucchio e sembra quasi di rivedere certi proclami tipici del suo predecessore. Se ha intercettato dei criminali, li denunci. Il governo regionale pensi piuttosto a proseguire nel confronto con i sindacati sul rinnovo del contratto, così da agire su riqualificazione, riorganizzazione e, eventualmente, nuove assunzioni”, conclude Montera. (ANSA).
“La frase che alcuni funzionari regionali sono criminali da sbattere in galera è inaccettabile da un presidente della Regione. Secondo noi il presidente non ha ancora compreso che c’è un’intera categoria di funzionari regionali che rappresenta il motore della macchina amministrativa che fino adesso è stata mortificata e scarsamente considerata”. Lo afferma Giuseppe Badagliacca segretario del sindacato Csa in merito a quanto dichiarato dal governatore Nello Musumeci nel corso di un dibattito pubblico a Palermo. “Noi che rappresentiamo proprio i funzionari direttivi della Regione – aggiunge Badagliacca – abbiamo proposte che potrebbero essere la soluzione per migliorare i servizi della Regione. Speriamo che il presidente abbia il nostro stesso intento e ci convochi al più presto insieme alle parti sociali per rimettere in moto la macchina regionale e dare le risposte ai tanti cittadini e imprenditori che vedono le loro istanze disattese”. E conclude Badagliacca. “Se ci sono colpevoli da individuare e punire, non ripercorra per favore presidente le orme del suo predecessore che sparava nel mucchio, ma faccia nomi, cognomi, e riveli responsabilità”.