PALERMO – Tubi di amianto, cumuli di rifiuti tra le aiuole, divani, materassi, mobili di ogni tipo circondano l’area ormai diventata dormitorio. Residenti e commercianti sono esasperati, le condizioni della villetta Vitocolonna vengono quasi quotidianamente immortalate sui social con foto e video: “Ma nessuno fa nulla – dice Rosario Marretta, che abita in corso Tukory – e non riusciamo a spiegarci come sia possibile non prendere in considerazione le decine di richieste che arrivano dal nostro quartiere”.
Da mesi, l’area verde dedicata all’ex prefetto di Palermo, è nuovamente piombata nel degrado. Il Comune nel 2017 l’aveva affidata ai privati che si sono occupati della manutenzione e della pulizia per un anno, ma alla scadenza della concessione tutto è tornato come prima: “Ricordo ancora quando quando marito e moglie hanno dormito qui per mesi – dice Francesco Pantaleo, un altro residente -. Avevano creato una sorta di accampamento, poi con la gestione privata la situazione era migliorata”.
Già nelle scorse settimane, chi si era preso cura della villetta che si trova tra il museo Gemmellaro e la storica Porta Sant’Agata, aveva spiegato di essersi sentito abbandonato: “Eravamo felici di poter far rinascere un’area che da sempre vediamo trascurata, ma purtroppo siamo poi rimasti delusi. Per diversi mesi abbiamo pagato di tasca nostra il personale per effettuare la pulizia quotidiana e avevamo anche realizzato un progetto per rivalutare la villa, in cui avremmo voluto realizzare un’area ristoro e una zona dedicata ai giochi per i più piccoli. Non siamo stati ascoltati dall’Amministrazione e in più, qualcuno ha continuato a gettare rifiuti ingombranti tra le aiuole ed è anche stato manomesso il motorino dell’acqua. Ci siamo sentiti abbandonati, quindi quest’anno abbiamo rinunciato alla gestione. Così è impossibile cambiare lo stato delle cose”.
I cassonetti che si trovano lungo parte del perimetro sono meta quotidiana degli ambulanti che vendono la propria merce all’Albergheria. “Questi contenitori sono vuoti soltanto al mattino presto – racconta il titolare di un negozio di telefonia -. Già dopo mezzogiorno vengono utilizzati per gettare vecchi abiti, mobili, divani, rifiuti ingombranti e pericolosi. Quella che viene ogni giorno fuori è una immensa discarica che rende pericolosa la zona anche soltanto per far passeggiare i propri cani”.
E al tramonto, una volta smontate le bancarelle nei dintorni e conservata la merce nei furgoni che restano parcheggiati nella zona, la villetta ospita clochard e senzatetto. Arredi di fortuna, una brandina vicino alla lapide in cui si trovava la targa dedicata a Vitocolonna, sedie e tavoli, invadono l’area: “Questo non è un bagno pubblico – dice Ruggero Maniscalco – l’aria è ormai irrespirabile, è diventata la villetta della vergogna. In che modo si intende amministrare una città se non si riesce nemmeno a gestire un’area così piccola? Noi residenti chiediamo ancora una volta all’Amministrazione un provvedimento concreto. E’ necessario regolamentare questo mercatino, fulcro dell’illegalità. Poi bisogna spostare questi cassonetti e fare sgomberare coloro che si sono accampati nell’area. Siamo stanchi e delusi, ci aspettiamo una volta e per tutte delle risposte”.