PALERMO – Sono tanti, esasperati e hanno deciso di manifestare davanti all’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Palermo. Sono gli operatori delle cooperative che si occupano di prestare servizi di accoglienza a minori in difficoltà e vittime di abusi. L’intento era quello di occupare l’assessorato, ma stamattina ad attenderli c’erano le forze dell’ordine che hanno impedito l’ingresso. Motivo di tanta rabbia sono i mancati pagamenti dei servizi da parte del Comune. Proprio per questo gli operatori hanno deciso di recarsi in massa alla sede di via Garibaldi per avere un confronto diretto con l’assessore Giuseppe Mattina.
Dall’amministrazione comunale assicurano che le coperture ci sono, ma intanto, in base alle dichiarazioni di José Cannatella, responsabile della coop “Piccole donne, “gli uffici delle attività sociali sono inadempienti per mancanza di personale e quel poco che c’è – sottolinea – pare sia anche inefficiente. La nostra comunità al momento non ha ricevuto alcun pagamento nel 2018”. Il Comune insiste e garantisce che le coperture per questo tipo di servizi ci sono, dall’altro però le coop denunciano la mancata lavorazione delle fatture e quindi il regolare pagamento. Intanto se l’erogazione dei contributi non dovesse normalizzarsi molti minori sarebbero a rischio, dieci solo per quelli tenuti in custodia dalla coop guidata da Cannatella. Il presidio è cominciato stamattina. Al momento gli operatori sono a colloquio con l’assessore Mattina.
Sulla questione è intervenuto il consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli: “E’ una situazione vergognosa – ha attaccato – troppo spesso le determine per l’erogazione delle somme necessarie vengono lavorate in ritardo e troppo tardi arrivano alla ragioneria del Comune che dovrebbe approvare il pagamento. Parliamo di migliaia di determine per i servizi legati alle attività sociali, una mole di lavoro che viene svolta da meno di una decida di dipendenti. La ragioneria a sua volta rispedisce indietro le richieste di pagamento perché spesso inesatte. Intanto passano mesi per questioni meramente burocratiche e prestare servizi così delicati diventa impossibile per gli operatori delle coop”. Ai troppi ritardi spesso le cooperative rispondono rivolgendosi agli avvocati, tramite decreti ingiuntivi. “Ai ritardi si accumulano anche i tempi della giustizia – sottolinea Ferrandelli – così non si può lavorare. Proporrei di creare un distaccamento della ragioneria presso gli uffici delle Politiche sociali. Si tratta di servizi delicati ed essenziali, la burocrazia non può ostacolare in questo modo il normale svolgimento delle attività. Ma è ancora più assurdo che si verifichino questi ritardi anche quando i soldi in bilancio ci sono e sono stati stanziati”.
L’assessore Mattina però assicura: “I fondi ci sono e abbiamo potenziato il nostro personale di altre due unità. Sappiamo bene e comprendiamo le ragioni degli operatori – dice – ma per quest’anno e l’anno prossimo c’è stato un aumento delle risorse e in futuro faremo di tutto per migliorare il meccanismo. Detto questo, però, non si può negare che ci stiamo adeguando alle necessità e che il Comune non sia attento ai disagi dei cittadini in difficoltà”.