PALERMO – Un progetto per la rinascita dell’aeroporto trapanese di Birgi è stato presentato a Marsala al complesso monumentale San Pietro, per iniziativa di Igor Gelarda, consigliere comunale di Palermo e responsabile regionale Enti locali della Lega. Per Salvatore Ombra, ex presidente di Airgest, il manager che tra il 2007 ed il 2012 portò l’aeroporto da 300 mila a quasi 2 milioni di viaggiatori (dal ventinovesimo al diciassettesimo posto tra i 32 scali italiani importanti), “Birgi è un praticamente in chiusura. Mi risulta che Ryanair vanti ancora arretrati per circa 500 mila euro dai comuni trapanesi per gli accordi di co-marketing. La compagnia irlandese può essere interessata a volare sul Trapanese, ma prima gli si saldino i debiti e solo allora potrà partire una trattativa seria con la Regione”.
“Sono convinto che il modello vincente oggi siano i sistemi aeroportuali, non credo alle fusioni delle società, come avviene al momento a Trapani e Palermo. E non ritengo che Birgi abbia bisogno di una nuova compagnia, basta attrarre quelle già esistenti in Europa. Studi rivelano che gli aeroporti in Sicilia potrebbero assorbire ancora 21 milioni di passeggeri. L’Irlanda, per fare un paragone, ne gestisce 30 milioni. Se vogliamo davvero salvare Birgi, entro 18 mesi al massimo dovremo dargli un sistema di gestione che gli consenta di puntare a 3 milioni di passeggeri. O sarà la fine”.
All’incontro, al quale ha presenziato il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, sono intervenuti il deputato della Lega Leonardo Tarantino; Andrea Cassani, sindaco leghista di Gallarate; Tommaso Dragotto, titolare di Sicily by car, anche lui contrario alla fusione societaria tra Birgi e Punta Raisi.