PALERMO – Nelle prossime ore attesa da parte del ministro Toninelli la nomina del commissario per l’emergenza delle strade provinciali siciliane. Una nomina che arriva dopo circa quattro mesi dalla visita del ministro alle Infrastrutture in Sicilia e che negli ultimi giorni è stata preceduta dalle polemiche
Martedì scorso, dopo la visita del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli ai lavori sulla strada statale 640, i rapporti fra Roma e Palermo si sono acuiti. Il ministro si è impegnato a inserire l’ufficio del commissario per le strade siciliane nel decreto “sblocca cantieri” ma l’avvicinarsi della nomina non è stata salutata con favore dalla Regione che sembrerebbe essere stata estromessa dalla scelta del nome.
L’alta tensione si percepisce nelle dichiarazioni che il governo regionale rilascia alla stampa, l’ultima una nota di questa mattina. “La frana tra Porto Empedocle e Agrigento – ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci – è l’esempio evidente di come chi dovrebbe vigilare sulle strade statali non lo sa fare. Il Governo nazionale se ne faccia una ragione!”. Insomma, Musumeci non risparmia critiche a Roma sottolineando uno dei problemi che riguarda proprio la statale visitata dai componenti del Governo nazionale. E che il governatore si aggiunga elementi alla polemica sulla nomina del commissario per le strade appare evidente. Sembrerebbe che Musumeci chieda: ‘Come pensate di occuparvi delle strade provinciali siciliane se non sapete controllare le strade che sono già di vostra competenza?’.
Questa è però solo l’ultima delle polemiche. Ieri l’inquilino di palazzo d’Orleans aveva direttamente trattato la questione. “Da quasi quattro mesi – ha contestato Musumeci – attendiamo di sapere cosa il ministro per le Infrastrutture vuole fare per affrontare la drammatica condizione della viabilità provinciale in Sicilia. Abbiamo chiesto – ha raccontato- , il riconoscimento dello stato di emergenza; la nomina di un commissario, nella persona del presidente della Regione, con poteri straordinari che possa in pochi mesi aprire i cantieri e avviare i lavori; le risorse finanziarie integrative per far fronte alle centinaia di interventi sulle strade dell’Isola”. Poi l’affondo: “ distanza di tre mesi ci vuol dire il ministro che cosa pensa di fare per affiancare la Regione in questa vasta operazione di riqualificazione delle strade provinciali? Quali poteri, quali risorse e quali tempi?”. Insomma il governo siciliano sembra non conoscere le evoluzione per quanto l’esecutivo nazionale dica di avere pronto il provvedimento.
Dalle dichiarazioni sembra così che qualcosa non è andato come stabilito negli accordi fra Musumeci e Toninelli dello scorso 20 novembre. In quell’occasione il ministro delle infrastrutture aveva promesso la concessione di un commissario per la viabilità regionale e aveva anche promesso modalità partecipate di scelta del nome. “Sarà – la dichiarazione dello scorso novembre – un nome condiviso dal presidente della Regione e dal governo nazionale e spero che si raggiunga la condivisione di tutte le forze politiche”. In quella giornata sempre Danilo Toninelli commentò l’incontro dicendo ”Siamo stati d’accordo su tutto”. L’accordo però sarà finito lì.