"Casa dei moderati? Parliamone | Europee, ecco per chi voterà l’Udc" - Live Sicilia

“Casa dei moderati? Parliamone | Europee, ecco per chi voterà l’Udc”

Mimmo Turano: “Serve un fatto politico nuovo. Basta con gli attacchi a Micciché. A cena con lui, Sammartino e Romano per ragionare sul futuro”

L’INTERVISTA
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3 min di lettura

PALERMO – Casa dei moderati sì o no? Il tema tiene banco ormai da mesi, da quando il presidente dell’Ars e leader siciliano di Forza Italia Gianfranco Micciché ha lanciato l’idea, trovando già qualche “sponda” anche nel centrosinistra e nel Pd. In mezzo – o meglio, al centro – l’Udc, i cui candidati, alle imminenti Europee, correranno dentro la lista azzurra. Ma per chi voteranno i centristi? Una domanda che non ha una risposta ovvia, viste le recenti frizioni tutte interne al partito e al gruppo parlamentare all’Ars. L’assessore Mimmo Turano, in questo, senso ha le idee chiare. Ma lascia aperto uno spiraglio.

Non ci sarà il simbolo dell’Udc, ma Lorenzo Cesa si è impegnato in prima persona nella circoscrizione meridionale. Insomma, in Sicilia lo scudocrociato su chi punterà?

“E’ stata dura rinunciare al nostro simbolo ma non si tratta di un passo indietro, piuttosto di un passo avanti. Vogliamo concretamente favorire la riaggregazione dei moderati e crediamo che sia possibile farlo solo sotto l’egida del Partito Popolare Europeo e la leadership di Silvio Berlusconi. Ecco perché la nostra prima preferenza in Sicilia sarà per il presidente Berlusconi”

Ci sono potenzialmente altre due preferenze… un uomo e una donna.

“L’Udc siciliana sostiene la candidatura di Dafne Musolino, una brillante professionista che sta svolgendo un lavoro straordinario come assessore nella giunta De Luca a Messina. Sulla terza preferenza penso sia importante offrire la massima libertà ai nostri elettori e considerato che la lista di Forza Italia presenta candidature di altissimo livello sono certo che sarà veramente possibile scegliere bene”.

Però non sono mancate le turbolenze interne a Forza Italia sia nella fase della preparazione delle liste che dopo. E anche nell’Udc qualcuno non ha risparmiato attacchi a Miccichè.

“Io credo che la competizione in una lista molto forte sia naturale. È giusto che ci sia e che sia leale. Diverso è il discorso per chi gioca una partita “contro” qualcuno”.

Parla di Figuccia, ad esempio, che ha spesso attaccato Micciché.

“Francamente non ho apprezzato chi si è scagliato contro Miccichè. Un po’ tutti nel centrodestra siamo, in qualche misura, gli siamo debitori. Mi sembrano quindi ingenerosi alcuni atteggiamenti nei suoi confronti. Voglio sperare che si tratti di sindrome da campagna elettorale”.

Tra due settimane, però, la campagna elettorale sarà terminata. Che succede dopo?

“Le Europee non sono il giudizio universale. Ci sarà un voto e ci saranno degli eletti”.

Ma potrebbero cambiare i rapporti di forza tra i partiti a Roma. E magari anche all’Ars o al governo regionale…

“Non so se la crescita di un partito o di un altro determineranno conseguenze sul governo nazionale, di certo so che in Sicilia non ci saranno squilibri di sorta. La Sicilia ha un Presidente, Nello Musumeci che ha le tre caratteristiche essenziali per fare bene: le competenze, le esperienze e la voglia di fare. Ha un governo che è legittimato dal voto popolare e che sta lavorando molto bene nonostante la situazione disastrosa ereditata. Io credo invece che sul versante politico il futuro si giocherà sulla capacità delle forze moderate di determinare un netto cambio di registro, rispetto alla propaganda e alle illusioni dei populisti. Serve dimostrare che esiste un altro modo di fare politica: senza insulti, senza violenza e senza offese. Una politica che ritorni ad affrontare e risolvere i problemi senza agitarli solo per guadagnare qualche voto”.

Sì, ma concretamente? Il futuro è questa ‘Casa dei moderati’ di cui si parla sempre più insistentemente? Esiste davvero la possibilità di una convergenza tra Forza Italia e il Pd o almeno di una sua parte?

“Io credo serva un fatto politico nuovo e penso sia riduttivo parlare di improbabili sommatorie di forze politiche con storie e cammini differenti. È più utile e urgente ritrovare nel bene comune l’orizzonte di una rinnovata azione politica. A tal proposito ho letto con interesse lo scambio di opinioni sulle pagine di LiveSicilia tra Miccichè e Sammartino però mi piacerebbe calarlo nella realtà. Ecco perché vorrei invitarli pubblicamente a cena, magari insieme ad amici come Saverio Romano o altri che condividono questo orizzonte. Nessun patto della seppia o dell’arancino ma solo un sincero confronto su ciò che verrà, sul ritorno delle idee e della politica”.


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