PALERMO – Il ‘gigante che dormiva’ si è definitivamente svegliato: i lavori all’anello ferroviario continuano il loro corso, fra cantieri riaperti, nuove tappe all’orizzonte e intoppi obbligati. La prossima settimana una riunione tra il committente Rfi, l’impresa D’Agostino Costruzioni e i sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil chiarirà lo stato complessivo dei lavori, che attualmente sembrano procedere nel rispetto del cronoprogramma e coinvolgono circa 75 operai fra le maestranze dirette e quelle delle aziende affidatarie Trevi, New Drilling, Edilcentro e Marchese Group.
È ripartito il cantiere di via Sicilia, in corrispondenza della fermata Libertà, pur non essendoci ancora margine per attività risolutive: sono in fase di realizzazione alcune opere preparatorie agli interventi previsti a partire da giugno, quando la linea della metropolitana sottostante, la Notarbartolo-Giachery, sarà chiusa al traffico e permetterà azioni più invasive. “La chiusura si rende necessaria per consentire l’abbattimento del rivestimento della galleria ‘Ranchibile’ – spiega Roberto Di Maria, ingegnere esperto di mobilità e infrastrutture e amministratore della pagina Facebook Palermo in Progress – in maniera tale da creare gli spazi per la futura fermata sotterranea. I lavori verranno eseguiti senza interrompere la viabilità del soprastante viale Lazio, essendo già state realizzate negli anni passati le opere strutturali sulle quali è collocata la strada. Al di sotto di esse – aggiunge – saranno eseguiti gli scavi per l’allargamento della galleria e la creazione della banchina e dei collegamenti con la superficie, oltre ai locali tecnici. In questi giorni si stanno predisponendo le rampe di accesso e i primi scavi sotterranei”.
Si lavora anche nell’area davanti al porto, fra piazza della Pace e il varco d’accesso di via Emerico Amari. “Di fronte alla Camera di Commercio, quindi in corrispondenza della curva a gomito che compirà l’anello, in questo momento le ditte affidatarie New Drilling e Marchese Group si stanno occupando dei pali di fondazione – spiegano i segretari generali della Fillea Cgil, Piero Ceraulo, della Filca Cisl Palermo-Trapani, Francesco Danese, e della Feneal Uil tirrenica, Pasquale De Vardo – dopodiché l’Autorità portuale dovrebbe spostare dei cavi che intralcerebbero l’escavazione. Anche questo è finalizzato all’ampliamento delle lavorazioni dentro il porto”. “È stato chiuso per metà il varco S. Lucia – aggiunge Di Maria – che verrà riaperto a conclusione degli interventi in corso, il mese prossimo. Una volta riaperta questa metà, si procederà alla chiusura della parte rimanente e all’esecuzione delle palificazioni corrispondenti”. C’è prudenza sulla data esatta di conclusione dei lavori, attualmente pronosticata fra gennaio e maggio del 2021.
Dopo un breve stop nei mesi scorsi, a piazza Castelnuovo i lavori sono ripresi a pieno ritmo. “Si sta procedendo alle ultime palificazioni e a predisporre il solettone di copertura – commenta l’ingegnere – su cui verrà ripristinato il piano viabile; al di sotto si scaverà per realizzare la nuova stazione Politeama, con la piazza completamente fruibile per autoveicoli e pedoni”. Le tempistiche del cantiere dovrebbero essere fra le più certe dell’intera opera: Di Maria fa presente che “si prevede la conclusione di questa fase entro il mese di luglio. Data la centralità della piazza e i disagi che il cantiere determina, il responsabile unico del procedimento Filippo Palazzo ha dato alta priorità a questo cantiere, dove si conta di rispettare il cronoprogramma”.
Quanto al cantiere di via Amari, uno dei più discussi in città, il tratto fra via Principe di Scordia e via Roma è stato completato ma non ha determinato la vera e propria riapertura dell’incrocio: lì insistono ancora i lavori del collettore fognario, che non sono di competenza della D’Agostino. In corso anche i lavori più recenti, quelli all’altezza del teatro Politeama, che al quarto mese dall’avvio continuano ancora a generare polemiche fra i commercianti della zona; la ditta conta di terminare i lavori entro luglio. Infine c’è ancora un cantiere che non ha visto la luce: interesserà il tratto fra via Riccardo Wagner e via Isidoro La Lumia, attualmente aperto per consentire il passaggio dei veicoli, sul quale si lavorerà da maggio a fine settembre.
“Il buon numero di operai coinvolti, fra diretti e dipendenti dalle ditte affidatarie, è segno che al momento non c’è nessun ‘allarme cantiere fermo’ – specificano Ceraulo, Danese e De Vardo –. Semmai si verificano condizioni particolari e inevitabili che non sono certo attribuibili alla D’Agostino, come l’impossibilità di sospendere da subito la linea della metropolitana sotto il cantiere di via Sicilia che causerebbe enormi problemi ai pendolari. Oggi, rispetto alla forza lavoro disponibile, si va avanti a pieno regime. Piuttosto che sul passato e sulle vicissitudini di Tecnis, poniamo l’attenzione sul futuro e invitiamo Rfi a velocizzare l’iter per l’appalto del completamento dell’anello. Le risorse per il secondo lotto ci sono, vanno accelerati i tempi per non trovarci impreparati e con un’opera incompleta che non ci servirebbe a nulla”.