In Sicilia le cose sono sempre state tragiche ma mai serie. In tempi passati alcuni viceré provarono ad invertire la rotta ma gli andò male: niente illuminismo e niente revoca di agi e piaceri come il famoso Festino che si fece a furor di popolo. “La Sicilia non può essere governata con la forza e la ragione”, fu il senso di una lettera che il vicerè Caracciolo spedì ai suoi amici francesi già alle prese con la rivoluzione. Lo sa bene anche il nostro ex governatore Totò Cuffaro che ieri ha ribadito il concetto: “La Sicilia si governa con la carota non con il bastone”, riferendosi alla dura linea di Lombardo e Russo sulla sanità. Che l’ortaggio in questione faccia bene alla salute, si sa. Dicono abbia particolari effetti sulla vista ma soprattutto apporta importanti vitamine. Comunque sia, i siciliani, dai loro governanti, hanno ricevuto parecchie razioni di carote nel corso dei secoli. Come cibo nulla osta, c’è però, il sospetto che l’ortaggio in questione non venga usato per sfamare o far gioire gli isolani. Sarà per la forma, ma spesso la “carota dei governanti” ha finito con l’assomigliare ad una inattesa fregatura.
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