Ancora bufera su Italia Lavoro Sicilia, l’azienda partecipata dalla Regione finita nell’occhio del ciclone per via della pubblicazione di un bando, finanziato con fondi pubblici, e pubblicizzato sul sito della società e non sulla Gazzetta Ufficiale. Abbiamo parlato della vicenda con Pino Apprendi, deputato regionale tra le fila del Pd, che in un ordine del giorno ha posto la questione all’attenzione del presidente Lombardo.
Onorevole Apprendi, secondo la sua denuncia, questo bando si sarebbe rivolto a pochi…
“Questi bandi servono a foraggiare elettorato, con riferimenti personali all’assessore o al dirigente di turno. E la modalità d’iscrizione ne è la prova. Perché, poi, le domande andavano consegnate all’Ircac? Forse perché il presidente è dell’Mpa, proprio come Pietro Rao?”.
Oltre agli aspetti politici, quali sono le criticità che lei ha riscontrato?
“Si trattava di un bando che, innanzitutto, discriminava la disabilità: accogliere domande di candidati che abbiano un’invalidità non superiore al 74% significa, per esempio, lasciare fuori i leucemici o, per citarne un paio, le persone sottoposte a dialisi. Per non parlare del modello di pubblicità che si è scelto di usare: promuovere un bando pubblico soltanto sul web significa precludere ai più la possibilità di accesso alla notizia. I tempi, infine, non erano consoni: perché una sola settimana per presentare l’iscrizione al concorso? I bandi devono restare aperti almeno un mese”.
Che dire, poi, dei punteggi da assegnare per la graduatoria? Sembra che gli ex detenuti abbiano più opportunità di lavoro degli altri cittadini…
“Guardi, giusto stamattina il mio panettiere, con una battuta, mi ha detto “onorevole, le posso dare uno schiaffo? Così mi portano in carcere e da domani sono un ex detenuto pure io”. Scherzi a parte, questa è sicuramente una questione che va affrontata. E seriamente. Se questo bando alla fine dovesse passare, bisognerà stabilire le percentuali e almeno il 50% dei posti disponibili dovranno andare a quelle persone che sono pronte per immettersi nel mercato del lavoro, ma non hanno l’opportunità di farlo”.
Facciamo un passo indietro: lei diceva “se il bando passerà”. Ma non era stato sospeso?
“Si, il bando è stato sospeso. Ma il Pd adesso chiede che venga annullato. Nell’ordine del giorno che ho presentato in Aula e che è stato accolto favorevolmente non soltanto dal presidente Lombardo ma anche dai deputati, indicavo di utilizzare il credito d’imposta per finanziare assunzioni a tempo indeterminato”.