“L’assessorato regionale della Salute ha operato correttamente quando ha approvato con decreto la metodologia per la determinazione degli aggregati provinciali di spesa per la specialistica ambulatoriale convenzionata esterna e i criteri per la determinazione del budget delle singole strutture da parte dei dirigenti generali delle Asp”. Lo ha stabilito la prima sezione del Tar regionale che ha dichiarato in parte “inammissibile e in parte respinto” il ricorso proposto dal sindacato branche a visita (SBV) con il quale si chiedeva l’annullamento di un decreto assessoriale del 15 marzo 2010. Nella sentenza, il Tar scrive che la documentazione “dimostra l’infondatezza in fatto dei motivi di ricorso relativi alla supposta mancata concertazione del contenuto del decreto impugnato” essendo documentata la convocazione e la fattiva partecipazione delle organizzazioni sindacali, cosa che risulta ampiamente dai verbali delle relative riunioni che sono stati prodotti in giudizio. Il tribunale amministrativo sottolinea come “non ci sia stato un difetto di istruttoria – continua – e che l’amministrazione sanitaria ha imperniato la costruzione del proprio provvedimento basandosi sul rapporto sulla specialistica ambulatoriale in Sicilia e dunque sviluppando un ragionamento basato sul reale fabbisogno”. La sentenza del Tar cita anche la “condivisione” espressa dai ministeri della Salute e dell’Economia in sede di verifica degli adempimenti posti in essere dalla Regione siciliana in attuazione del Piano di rientro: circostanza che “testimonia – conclude il Tar – ulteriormente della inesistenza di vizi istruttori e procedimentali dell’adozione del decreto impugnato”.
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