CATANIA – Sentenza di primo grado annullata e processo da rifare. È questa la decisione della Corte d’Appello di Catania (presidente Pivetti, giudice relatore Gennaro) nei confronti di Carmelo Piacente, accusato di traffico internazionale di armi. Un vizio procedurale sollevato dai difensori dell’imputato, gli avvocati Maria Fallico e Vito Pirrone, ha portato a questo verdetto. La Corte d’Appello, inoltre, doveva decidere su un’altra condanna a carico di Carmelo Piacente, che è riformata da 7 anni a 6 anni di reclusione. In sintesi i due processi di primo grado in appello erano stati riuniti in un unico procedimento davanti alla Corte d’Appello presieduta da Pivetti. La prima in ordine di tempo è stata – come detto – riformata, la seconda invece è stata annullata. Gli atti a questo punto sono stati rinviati al Gip che dovrà fissare un’altra udienza preliminare.
Carmelo Piacente, noto esponente dei Ceusi di Picanello, era stato arrestato a settembre del 2015 dopo diversi mesi di latitanza. I carabinieri avevano intercettato un pacco spedito proprio da Piacente a Marsiglia e diretto a Malta che conteneva diverse mitragliatrici, pistole Skorpion e Uzi oltre a un silenziatore e varie munizioni. Le armi erano acquistate su internet da una ditta slovacca ed erano rese inoffensive dall’inserimento di un travertino. Piacente le modificava nel suo laboratorio a Picanello e le rendeva perfettamente funzionanti. E questo aveva portato alla prima sentenza di primo grado a sette anni, riformata in appello a 6 anni. Poi le indagini si erano allargate e i carabinieri avrebbero scoperto un vero e proprio traffico internazionale di armi da Catania verso il Nord Africa. L’inchiesta aveva portato a un secondo processo: in primo grado era stato condannato. Ma questa sentenza per un vizio procedurale è stata annullata dalla Corte d’Appello. Quindi Piacente dovrà tornare davanti al Gup.