CATANIA La Suprema Corte di Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per Giuseppe Raeli, battezzato dalla stampa il “mostro di Cassibile”, inflitta dalla Corte d’Assise d’Appello di Catania. La sentenza è arrivata nel 2016 alla fine di un intensa attività istruttoria in cui l’accusa, rappresentata dai pg Antonino Nicastro e Angelo Busacca, aveva chiesto la conferma del verdetto di primo grado del Tribunale di Siracusa. A livello di pena, la Corte d’Assise d’Appello di Catania aveva ridotto i mesi di isolamento diurno da 24 a 18. Raeli è ritenuto colpevole per una serie di omicidi che si sono consumati nella cittadina siracusana tra il 2002 e il 2009.
Il movente degli omicidi è legato – secondo le ipotesi accusatorie – alle controversie economiche tra il pensionato e le sue vittime. I carabinieri concentrarono le loro indagini sul pensionato (oggi 77enne) trovando alcuni bossoli nella sua abitazione compatibili con quelli usati per gli omicidi. Per la precisione Raeli è stato condannato per l’omicidio di Giuseppe Calvo (9 ottobre 2002), il duplice delitto dei coniugi Sebastiano Tiné e Giuseppa Spadaro (31 luglio 2003), dell’omicidio di Giuseppe Spada (18 agosto 2004), e il tentato omicidio dell’imprenditore agricolo Giuseppe Leone (15 marzo 2009). Quest’ultima vittima riuscì a sfuggire all’agguato e dichiarò agli investigatori di aver riconosciuto l’imputato.