CATANIA – Si prospetta un’estate caldissima per il lungomare castellese e non stiamo parlando di previsioni meteo. Da un anno e mezzo ormai, cioè da gennaio 2017, il comune di Aci Castello è il protagonista principale della realizzazione del collettore fognario che da Capo Mulini porterà i liquami verso Ognina per congiungerli alla testa dell’Allacciante – si chiama così il collettore catanese – che inizia da via Policastro a Picanello.
Questi lavori, che si aspettavano da tempo, sono indispensabili per la tutela dell’ambiente, del mare e soprattutto della Riserva dei Ciclopi ed è per questo che il sindaco Filippo Drago è così preoccupato per qualunque possibile interruzione. L’ultima è di appena due giorni fa. La ditta che sta eseguendo i lavori della realizzazione del collettore, la ATI Comer-Cospin, ha vinto l’appalto della Regione Siciliana e ha da poco ricevuto un pignoramento esecutivo per un milione e 400mila euro. Di questo è arrivata una nota anche al Comune di Aci Castello che pur non essendo sezione appaltante, ma contribuendo in quota parte al pagamento dei lavori, deve ovviamente essere informato e il sindaco sta correndo ai ripari per prevenire qualunque disagio che non sia strettamente connesso alla posa del collettore.
Il pericolo in effetti non è imminente e neanche sicuro, ma come ha anticipato lo stesso Drago “prevenire è meglio che curare. E visto che intendiamo assicurare la massima trasparenza al mondo per l’eliminazione di questo schifo a mare nel nostro Comune – continua Drago -, ho predisposto una nota con cui chiedo alla Regione di conoscere quali attività si intendono mettere in atto in caso di difficoltà economica della ditta. Scongiurando così un paventato blocco dei lavori”.
I Lavori ormai sono arrivati al giro di boa (cioè oltre il 50 per cento) e devono essere conclusi – bando alla mano – entro 27 mesi dall’inizio del cantiere. Conclusione che lo stesso Comune sta favorendo – consapevole del danno ambientale e delle sanzioni europee che i cittadini stanno versando – facendo lavorare la ditta appaltatrice in deroga rispetto ai limiti previsti: dal 15 giugno al 15 settembre, infatti, i lavori si sarebbero dovuti interrompere nelle zone prettamente balneari. E invece fino a stamattina si lavorava, “ma questo può avvenire solo fino a quando non si ferma il mondo – ha sottolineato Drago -. Inutile dire cosa potrebbe succedere se facessimo scavare, adesso, il Lungomare dei Ciclopi o se facessimo chiudere a metà la Nazionale”.
E non è finita qui. C’è un altro lavoro importantissimo che sta aspettando il “la” per iniziare. Un “pronti, su, via” che non potrà essere dato prima di San Giovanni (quest’anno il 24 giugno cade di domenica), festa del patrono di Aci Trezza che si svolge con la tradizionale pantomima di “u pisci a mari”.
L’importante lavoro riguarda la demolizione della via Livorno, ex SS114, all’altezza della Casa cantoniera. I lavori verranno eseguiti dal comune di Aci Catena – continua il sindaco Drago – che, in qualità di stazione appaltante, deve demolire e ricostruire l’alveo del torrente Barriera per metterlo in sicurezza. Un lavoro che la cittadinanza attendeva da decenni e che, per motivi di opportunità e di sicurezza deve essere fatto quando il torrente è in secca”. Cioè in estate. Cioè adesso.
Ecco perché quest’estate tutto il tratto compreso tra la scogliera e Capo Mulini dovrà combattere con file e percorsi alternativi non di poco conto. Bisognerà fare buon viso a cattivo gioco con la consapevolezza che il completamento del collettore è propedeutico al mega progetto di 462milioni per l’adeguamento della rete fognaria che il commissario per il superamento dell’infrazione comunitaria, Enrico Rolle, ha presentato al Comune di Catania pochi giorni prima delle elezioni.