CATANIA – Finisce la latitanza per Antonino Musumeci, uno dei bracci armati della cosca catanese dei Cappello. L’uomo è stato catturato nella serata dell’8 febbraio dal personale della squadra Mobile di Catania – diretta da Antonio Salvago – nella sua abitazione a San Cristoforo. Era ricercato dallo scorso settembre, cioè da quando non ha più fatto rientro nel carcere di Caltagirone dove era detenuto in regime di semilibertà per numerosi reati fra cui associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, omicidio, sequestro di persona e rapina.
Gli rimangono da scontare 7 anni, della condanna a 15 anni inflittagli nell’ambito del procedimento scaturito dal blitz Titanic, risalente al lontano 1998. L’ordine di carcerazione nei suoi confronti è stato emesso il 25 novembre al termine delle indagini coordinate dalla Procura e dalla Polizia di Stato.
La Squadra Mobile – Sezione Criminalità Organizzata, con il coordinamento della direzione distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catania, ha avviato le indagini finalizzate alla cattura di Musumeci, soggetto noto per essere stato tratto in arresto nell’ambito dell’operazione “Titanic” condotta nel 1998 nei confronti di numerosi soggetti ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, nonché spaccio delle medesime, sotto l’egida dell’organizzazione mafiosa Cappello.
La cattura è avvenuta grazie all’operazione eseguita dagli uomini della Catturandi che hanno passato a setaccio i pressi dell’abitazione del Musumeci nel rione di San Cristoforo. Dopo avere “cinturato” la zona, i poliziotti hanno fatto irruzione nello stabile dove è stato sorpreso Musumeci che aveva tentato invano di sottrarsi alla cattura, nascondendosi all’interno di una camera della stessa abitazione. L’uomo si trova ora nella casa circondariale di Catania Bicocca.