La protesta in Cattedrale: | la soluzione è lontana - Live Sicilia

La protesta in Cattedrale: | la soluzione è lontana

Duro faccia a faccia con l'amministrazione comunale.

Questa mattina
di
2 min di lettura

CATANIA. Nessun risultato raggiunto a seguito dell’incontro tra i disagiati dei quartieri periferici che, da più di un mese, alloggiano in Cattedrale e l’amministrazione comunale.
Alle 12.30 di questa mattina l’incontro al Palazzo dei Chierici, con Francesco Marano, responsabile ai Rapporti istituzionali del sindaco e Fortunato Parisi assessore ai servizi sociali del comune.
Replica di un incontro già avvenuto una quindicina di giorni fa.
“Abbiamo proposto loro – dice Francesco Marano – a proposito del lavoro, dei percorsi come i tirocini formativi. Per quanto riguarda le abitazioni, le domande e le graduatorie seguendo sempre un principio di legalità assoluta”.

I disagiati hanno abbandonato il Palazzo e sono tornati in quella, che da ormai un mese e 18 giorni, è diventata la loro casa: la Cattedrale.
“Non ci stiamo, avevamo sperato in proposte serie e i crediti formativi non ci sembrano soluzioni adeguate – ripetonoattraverso le sbarre dei cancelli della chiesa, ormai, tappezzata dai loro manifesti di protesta – per le abitazioni hanno risposto che non esistono case e appartamenti vuoti, che ci sono le graduatorie e, addirittura, non esiste nessuna emergenza. Siamo solo 20, già, siamo solo 20 nuclei familiari, ma non molleremo di un passo, qualcuno una risposta deve darla. Presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica per il controllo incrociato delle graduatorie, ma nessuno racconti che non esistono appartamenti vuoti a Librino. Oltretutto qui ci sono donne e bambini che da quasi un mese e mezzo dormono in chiesa e a turno ospiti di parenti per evitare ai piccoli questo disagio”.

Un faccia a faccia che non si ferma e che continuerà in questi giorni. “Nessuno è venuto a trovarci nemmeno i consiglieri di quartiere e pensare che questa battaglia di risanamento, di rinascita era il loro “grido” quattro anni fa – continuano i disagiati – Librino resta un quartiere di periferia e di periferia deve rimanere, questo è quello che abbiamo percepito in questo mese il resto sono solo chiacchiere”.

Un’emergenza di disagio sociale e abitativo che coinvolge Librino, San Giorgio e il Pigno, ma non solo. “Non esistono appartamenti vuoti e abbandonati – ribadisce Francesco Marano – e per le case l’unica soluzione resta la graduatoria”.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI