CATANIA. Il cuore rimane in gola. La speranza che la piccola Karol potesse farcela, era rimasta appesa al fruscio di un battito d’ali. Lo schianto devastante, quello dell’auto sulla quale era a bordo contro il bus, in un maledetto pomeriggio lungo la Statale 192. La corsa disperata verso l’ospedale Cannizzaro: ma, infine, l’amara constatazione della realtà, nonostante i medici abbiano tentato qualsiasi sorta di miracolo. Per il piccolo angelo Karol, 3 anni appena, non c’è stato nulla da fare. Il cuore ha finito di pulsare dopo lo spavento e le ferite riportate al termine di un volo che l’ha sbalzata con violenza dal suv all’asfalto.
A bordo c’era anche la madre che resta ricoverata in ospedale: ma le sue condizioni non sono, per fortuna, gravi.
All’indomani, resta la rabbia ed una incredulità che mai potrà essere accettata. Al nonno della piccola Karol è toccato sentirsi dare la conferma che una minuscola creatura, ma gigante nel sorriso e nel riempire le giornate di chiunque le fosse accanto, non c’era più. Una tragedia. In un destino che ha visto due bimbi, fatalmente accomunati entrambi dalla stessa età, essere strappati e inghiottiti dal sangue riverso sulle strade della nostra provincia. Nemmeno una settimana fa era toccato, infatti, ad un altro angelo: Gioele, il cui corpicino aveva combattuto con veemenza commovente per nove, interminabili, giorni dopo un’altro incidente accaduto nel perimetro della Tangenziale.
Tracce d’amore che incrociano il nostro raccontare e il nostro leggere le informazioni sulle ultime ore di vita della piccola Karol. Poi, finiscono le parole e deve per forza cominciare il silenzio: quello di rispetto per una bimba che non conoscevamo ma che è diventata la figlia di ognuno di noi.