Bilancio, ancora nulla di fatto |Consiglio a rischio scioglimento - Live Sicilia

Bilancio, ancora nulla di fatto |Consiglio a rischio scioglimento

C'è tempo fino al 4 ottobre. Poi il commissario si sostituirà all'assemblea.

BRONTE – Semaforo ancora giallo a Bronte per il bilancio di previsione 2017 – 2019, la cui mancata approvazione entro i termini di legge ha già portato alla nomina di un commissario ad acta da parte della Regione. Il Consiglio ha tempo fino alla mezzanotte del 4 ottobre per adottare il documento finanziario, in caso contrario, come si legge anche nel decreto di nomina datato 7 agosto, “l’infruttuosa decorrenza del termine assegnato comporterà l’azione sostitutiva del commissario ed il conseguente avvio delle procedure relative all’applicazione delle sanzioni della sospensione del Consiglio comunale e del successivo scioglimento”.

Senza il bilancio, insomma, i consiglieri andrebbero a casa, mentre sindaco e giunta resterebbero al loro posto. E questo grazie alla cosiddetta legge regionale “salva sindaci”, la n. 7  del 2017, che ha abrogato la norma che prevedeva la decadenza del primo cittadino e della sua giunta in caso di mancata approvazione del documento contabile.

E intanto a Bronte le sedute consiliari si succedono, in attesa che si arrivi all’esito finale sul bilancio. Tre già le adunanze che hanno visto l’approvazione degli atti propedeutici al previsionale 2017. Martedì 5 è toccato allo schema del Piano delle alienazioni e/o valorizzazioni, passato a maggioranza con 7 voti favorevoli dei presenti appartenenti ai gruppi che appoggiano l’amministrazione guidata da Graziano Calanna “Insieme si può”, “Guardiamo avanti insieme”, “Gruppo misto”, “Bronte democratica” e “PD”; 8 astenuti tra i gruppi di minoranza “Noi Bronte” e “Bronte viva” e i gruppi che si sono allontanati dalla maggioranza “Centristi per Bronte” e “Bronte 2.0”; un voto contrario della pentastellata Valeria Franco.

Rinviato invece al giorno successivo, per il venir meno del numero legale, il secondo punto relativo al Programma Triennale delle Opere Pubbliche per gli anni 2017/2019 e all’elenco annuale degli interventi per l’anno 2017. Seguito dagli altri gruppi di opposizione, è stato infatti il consigliere Antonio Leanza, di “Bronte 2.0”, a invitare ad abbandonare l’aula come segno di protesta per l’incostante presenza, “di fronte a così importanti argomenti”, dell’amministrazione e in particolare dell’assessore al bilancio, delega questa detenuta dal sindaco, necessaria invece per ricevere risposte. “Non c’è nessuna norma, né regolamentare né di legge – ha replicato il primo cittadino – che stabilisca che l’assessore al ramo deve andare in consiglio comunale. Il regolamento parla del sindaco o di un assessore da egli delegato. In aula c’era l’assessore Currao, quindi l’amministrazione era presente”. E mercoledì anche il Programma triennale è passato con i gruppi che si sono riattestati sulle stesse posizioni, eccezion fatta per il voto favorevole della Franco.

Approvato nella tarda serata di lunedì 11 pure l’ultimo atto propedeutico al bilancio, il Documento Unico di Programmazione 2017/2019. Ma in nottata il consiglio è saltato, facendo rinviare il punto sull’approvazione del previsionale 2017 a data da destinarsi. I gruppi di opposizione hanno infatti fatto cadere il numero legale nel momento in cui gli emendamenti da loro presentati non sono passati, pur avendo registrando anche il voto favorevole del capogruppo del PD Gaetano Messina, a causa dell’astensione dei cinque consiglieri di maggioranza presenti in aula. Votazione ferma dunque a quota dieci sì contro gli undici necessari. “Ho votato tutti gli emendamenti con la motivazione che il bilancio si doveva approvare – afferma Messina – non avendo noi la maggioranza, mi pareva corretto che dovessero passare gli emendamenti di chi ci avrebbe fatto passare il bilancio”. E i consiglieri di opposizione, dopo avere abbandonato l’aula, hanno affidato le loro riflessioni a una diretta social in cui si definiscono, nella parole di Carlo Castiglione, “amareggiati” per la mancata approvazione dei loro emendamenti “funzionali – continua Leanza – allo sviluppo socio economico del paese”. “Che non si dica”, prosegue ancora Leanza nel video, “che noi oggi non eravamo disponibili ad approvare il bilancio”. “Ripresenteremo i nostri emendamenti – conclude Castiglione – che secondo noi sono sacrosanti”.

“Ennesimo teatrino dell’opposizione”, così invece Samantha Longhitano e Antonio Petronaci, del gruppo “Guardiamo avanti insieme”, che con Galati, Liuzzo e Savoca si sono astenuti dal voto. Un’astensione motivata all’unisono dal fatto che gli emendamenti andavano a “togliere risorse dai capitoli acquedotto e fognatura, dove già c’è poco e niente, per metterle in altri”. Così il presidente del consiglio Nino Galati, che di fronte a quello che lui stesso definisce un “braccio di ferro” fa appello a tutte le forze politiche affinché il bilancio venga approvato. “Nessuno – continua – credo che se ne voglia andare a casa, anche perché sarebbe non una sconfitta personale ma, secondo me, non è corretto nei confronti di chi ci ha votato”.

 

 

 

 

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