CATANIA – Due comunità, a pochi chilometri di distanza, unite dal dolore e dall’incredulità. La città delle ceramiche per eccellenza da un lato, il paese dalla planimetria esagonale dall’altro. Due vite spezzate sul caldo asfalto di un sabato di agosto. Vincenzo Grosso, 29enne di Grammichele, e Teresa Di Caudo, 27enne di Caltagirone. Di rientro da una serata a Catania trasformatasi in tragedia. In realtà in una tragedia nella tragedia. Due morti e cinque feriti. E gli amici, a distanza di ore, fanno fatica a crederci. “Non è possibile- esordisce una conoscente della coppia – erano così affiatati e innamorati. Stavano insieme da più di due anni ed erano genitori di un bellissimo bambino, Alex, che a giorni avrebbe soffiato la sua prima candelina. Teresa era in attesa di un secondo figlio e,da poco, Vincenzo le aveva chiesto di sposarlo”.
Legati entrambi alle loro origini, appartenevano a quella categoria di giovani che, nonostante le difficoltà occupazionali locali, avevano deciso di rimanere in Sicilia. Teresa, infatti, lavorava nel negozio di ceramica di famiglia, mentre Vincenzo era impegnato in attività saltuarie.
Solari, estroversi e amanti della compagnia, erano soliti trascorrere i fine settimana con gli amici. In macchina non poteva mancare il sottofondo neomelodico delle canzoni napoletane e per Teresa le mise eleganti, preferibilmente con tacco alto.
Rimane ancora al vaglio degli inquirenti la causa che ha provocato una fine così tragica di due giovani intenti a costruire, mattone su mattone, il loro futuro.
Intanto i veicoli coinvolti nel violento scontro frontale, una Nissan micra in cui viaggiavano Teresa, Vincenzo e altri tre ragazzi, e la Mercedes, in cui si trovavano due extracomunitari regolari sul territorio, sono stati sequestrati.
Vincenzo lascia anche un altro bambino, Francesco, avuto da una precedente relazione. “La vita è ingiusta – commenta un’amica su Facebook – anche se ora sono angeli volati in cielo, rimarranno gli angeli custodi dei loro piccoli e li proteggeranno per sempre. L’amore tra di loro era così forte che la vita ha deciso di unirli anche nella morte, ancor prima del matrimonio”.