CATANIA. “EtnaTaoLandscape” ovvero il Paesaggio dell’Etna e di Taormina: potrebbe essere questo il nome della Riserva della Biosfera MAB (Man and Biosphere) UNESCO per la quale hanno avanzato candidatura congiunta Parco dell’Etna, Taormina, Giardini Naxos, Alcantara, Simeto, Valli dell’Agrò. Un territorio naturalisticamente ricchissimo che abbraccia il vulcano e i suoi fiumi, il Simeto e l’Alcantara, ma anche il Fiumefreddo e lo Jonio, che bagna la Timpa di Acireale e l’Isola Lachea, e che incastona, come una perla, Taormina e la magnifica baia di Naxos. Uno strumento, il MAB Unesco, che può rappresentare un importantissimo volano per lo sviluppo di una vasta parte della Sicilia, un obiettivo ambizioso che, a partire dall’Etna, riconosciuta –com’è noto- Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2013, includa le aree che circondano il vulcano, sino a comprendere i fiumi Simeto e Alcantara, la costa jonica compresa Taormina e la Valle dell’Agrò. Il progetto ambisce a promuovere questa magnifica area della Sicilia Orientale al fine di ricevere il riconoscimento UNESCO, attraverso l’iscrizione alla lista MAB (Man and Biosphere – Uomo e Biosfera) finalizzata a migliorare il rapporto tra l’uomo e l’ambiente, promuovendo lo sviluppo sostenibile del territorio in questione con conseguente riduzione della perdita di biodiversità biologica e culturale.
Il Parco dell’Etna, rappresentato da Marisa Mazzaglia che ne è presidente, è promotore insieme al Comune di Taormina di questa iniziativa che può segnare una svolta importante per il nostro territorio. “Il Parco dell’Etna insieme con il Comune di Taormina (capofila del comuni dell’Agrò), lavora già da tempo alla presentazione della candidatura al programma MAB Unesco – ha sottolineato la presidente Mazzaglia – questa candidatura nasce già all’indomani del riconoscimento dell’Etna quale Patrimonio dell’Umanità avvenuto nel giugno del 2013. Infatti, il Comitato del Patrimonio mondiale, nel descrivere le motivazioni che attribuirono il riconoscimento al vulcano Etna, raccomandò al Parco dell’Etna di intraprendere il programma MAB per estendere il riconoscimento Unesco ad un territorio molto più ampio, sottolineando la stretta connessione che vi è tra l’uomo e l’ambiente. Molti operatori dell’area circostante il vulcano –continua Marisa Mazzaglia- le associazioni ambientali, gli artigiani della pietra lavica, gli imprenditori e la società civile hanno sollecitato un allargamento del riconoscimento UNESCO non solo all’Etna ma sino a Taormina, all’Alcantara e oltre con l’Etna capofila. Ecco perché nasce la candidatura insieme con Taormina che con questo programma diventerebbe anch’essa patrimonio Unesco. E’ un territorio vastissimo che unisce due Città Metropolitane e, oltre ai 20 del Parco dell’Etna, anche i 23 comuni della Valle dell’Agrò, più Paternò, la Valle del Simeto, la fascia di territorio acese e quella jonica sino ad inglobare, Riposto sede del Porto turistico”.
Il sindaco di Taormina, Eligio Giardina, sta lavorando affinchè durante il G7 possa essere presentato il progetto: quella di maggio a Taormina potrebbe dunque essere un’importantissima vetrina internazionale per dar luce alla fase progettuale mentre, nel prossimo mese di settembre 2017, la candidatura sarà presentata ufficialmente al Ministero dell’Ambiente e da li direttamente dall’Italia –attraverso il Ministero Ambiente- all’Unesco.
“La Riserva della biosfera e un sistema volontario di protezione dell’ambiente –conclude il massimo esponente del Parco dell’Etna- ed è nostro prioritario impegno quello di promuovere e far progredire programmi utili a migliorare le condizioni di vivibilità nel nostro territorio. Tra gli obiettivi perseguiti, tra l’altro, quello finalizzato a “rifiuti zero” attraverso la corretta raccolta differenziata, la riduzione di emissioni di luce in atmosfera, e la riduzione di C02 attingendo alle cosiddette energie rinnovabili. Migliorando la qualità dell’ambiente, incentiveremo l’afflusso turistico, garantendo condizioni complessive di vivibilità ottimali che consentano una migliore integrazione nel territorio della popolazione stessa e -per riflesso- dei flussi turistici”.