Processo Nuova Ionia, mafia e rifiuti | Scarcerati Russo, Spinella e Tancona - Live Sicilia

Processo Nuova Ionia, mafia e rifiuti | Scarcerati Russo, Spinella e Tancona

Per la Procura di Catania i tre sarebbero esponenti del clan Cintorino.

Erano detenuti dal 2013
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CATANIA. Sono tornati in libertà Roberto Russo, Carmelo Spinella e Salvatore Tancona, tutti detenuti dal gennaio del 2013 nell’ambito del procedimento denominato Nuova Ionia, scaturito dall’inchiesta con cui la Dia di Catania ha scoperchiato gli intrecci tra mafia e colletti bianchi nella gestione dei rifiuti nei 14 comuni dell’area ionico etnea, l’ex Ato Ct1. I giudici delle terza sezione penale del tribunale di Catania, presieduta da Maria Pia urso, hanno accolto ieri le istanze dei legali della difesa, Salvatore Pappalardo e Michele Pansera, per Roberto Russo, Ernesto Pino, per Carmelo Spinella, e Lucia Spicuzza e Salvo Sorbello, per Salvatore Tancona. I primi due hanno lasciato il carcere per altri procedimenti, il terzo la comunità terapeutica che lo ospitava. Il pm Alessandro La Rosa si era opposto. Per l’accusa i tre sarebbero componenti del clan Cintorino. Per i giudici non vi sarebbero più le esigenze cautelari, considerato il tempo trascorso e lo stato avanzato dell’istruttoria dibattimentale. Ad incidere sulla decisione anche il comportamento processuale tenuto dagli imputati.

IL PROCESSO. Ultime battute del processo in primo grado, con rito ordinario, denominato Nuova Ionia. Dopo la lunga escussione del maggiore dell’Arma Antonio Sframeli, testimone di punta dell’accusa, che ha ricostruito tutte le fasi dell’attività investigativa condotta dalla Dia di Catania, e quella del luogotenente delle Fiamme Gialle Francesco Cardea, nella prossima udienza, fissata per il 29 novembre, salirà sul banco dei testimoni Santo Cristaldi, imputato per un reato connesso. Si procederà poi con l’esame degli imputati, che chiuderà l’istruttoria dibattimentale. Il pubblico ministero Alessandro la Rosa, ieri mattina, ha infatti rinunciato al resto della propria lista. Il collegio difensivo aveva invece chiesto di sentire altri due verbalizzanti e Santo Cristaldi. Il tribunale ha rigettato la prima richiesta, ritenendo sufficiente la testimonianza dei due militari, ed ha invece accolto la seconda istanza. Cristaldi, arrestato nel luglio del 2009 con due chili di ecstasy, pari a 7100 dosi, è stato già condannato per detenzione e spaccio di stupefacenti in concorso. L’uomo venne intercettato con il maxi carico di stupefacenti grazie ad alcune intercettazioni captate nel corso delle indagini preliminari.


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