CATANIA. E’ giunta questa mattina a Catania la nave “Navarra” inserita nel dispositivo EUNavForMed con a bordo ben 730 profughi repuperati nei giorni scorsi in diverse operazioni di soccorso nello Stretto di Sicilia.
Oltre ai profughi l’unità navale ha pure trasportato a Catania i corpi di 9 migranti deceduti, probabilmente, per i forti stenti patiti nel corso dell’estenuante viaggio attraverso i deserti libici, prima, e in mare, poi.
Tra i profughi, per la quasi totalità, di probabile origine subsahariana vi sono molti bambini, tra cui uno di soli 4 mesi, e svariate donne incinta.
Le operazioni di sbarco, coordinate dalla Prefettura catanese e gestite in loco da Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto, sono ancora in corso e proseguiranno, verosimilmente, per tutta la giornata di oggi fino a sera.
Prima dello sbarco i profughi vengono sottoposti a controlli sanitari da parte del personale medico e paramedico della Sanità Marittima per scongiurare il pericolo di insorgenza di epidemie legate alle aree di origine di queste persone.
A prestare le prime cure a terra i volontari della Croce Rossa unitamente a personale specializzato delle ONG Save The Children, Medici Senza Frontiere e UNHCR.
Una volta sbarcati i migranti vengono contingentati e trafseriti a bordo di pullman, noleggiati dalla Prefettura, presso le strutture di prima accoglienza tenendo conto anche degli eventuali legami famigliari tra di essi per far si che le famiglie non vengano smembrate nei convulsi momenti dello sbarco.