CATANIA – Differenziata da un lato, micro discariche dall’altro. Questo almeno sembra a Catania dove, stando alla denuncia di un lettore, le zone ancora provviste di cassonetti – che andranno gradualmente a scomparire – sono le “preferite” da chi, abitando in una zona dove il metodo di raccolta dell’immondizia prevede la collaborazione del cittadino e dove i grossi cassoni sono stati eliminati, getta lì i propri rifiuti. Una sorta di pendolarismo all’interno dello stesso Comune che crea non pochi disagi ad alcuni cittadini. Come gli abitanti di via Pietro Mascagni che, non sanno come risolvere la delicata situazione. Uno di loro ha scritto questa lettera, che noi pubblichiamo integralmente.
“Questa è una foto della Via Pietro Mascagni, zona centrale della civilissima Catania, da anni sommersa da spazzatura, liquami maleodoranti ed escrementi di cani. La suddetta, tra le poche del centro cittadino non interessata dalla raccolta differenziata, é divenuta inoltre centro di smaltimento rifiuti per tutti quegli altri cittadini che dalla differenziata sono stati, invece, interessati ma che non riescono ancora a rispettarne le regole. Si assiste così quotidianamente a orde di gente che a qualunque orario getta i propri rifiuti nei cassonetti sù ritratti (tanto da portare il Comune, anzichè all’eliminazione dei cassonetti, all’aggiunta di un quarto) aggravando una situazione di suo già compromessa.
Di fronte a questo stato di fatto che investe prepotentemente la vista e l’olfatto, cosa può fare il cittadino? Qualunque persona di buon senso proporrebbe un reclamo, ma non a Catania. A nulla, infatti, sono valsi i solleciti di noi residenti per risolvere la questione che non fa onore a una città civile, oltre a essere esiziale per la salute dei cittadini.
In seconda analisi si potrebbe noleggiare un furgoncino e trasportare i succitati rifiuti in piazza Duomo sotto l’ignaro elefante, ma, anche qui, siamo siculi e ci hanno insegnato che i panni sporchi si lavano in famiglia e non é il caso di far pagare ai poveri turisti colpe che non hanno.
Si é pensato, allora, di rifiutarsi di pagare la Tari, giacché non si può pagare un servizio di cui non si usufruisce. Ma anche qui però niente da fare: il Comune solitamente dormiente conosce risvegli inaspettati quando si tratta di spillare soldi ai cittadini. Così al danno si aggiunge la beffa del pagamento di una consistente tassa, con aliquote tra le più alte in Italia, per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Cosa può fare allora un cittadino di fronte a questa situazione di degrado?
Forse dovremmo chiede a Federica Sciarelli un aiuto per avere notizia del nostro amato sindaco Enzo Bianco e della giunta comunale, scomparsi quattro anni fa all’indomani delle elezioni. Chi li ha visti?”
Francesco Lo Re