CATANIA – Quasi tre milioni di euro di debiti. Maturati anni fa ed emersi negli anni scorsi – sono riferiti al 2012 (LEGGI QUI) e al 2013 (LEGGI QUI) – non sembra però siano stati inseriti nell’elenco dei debiti fuori bilancio del Comune, nonostante siano stati protocollati da quasi un anno. Sono debiti dell’Amt in liquidazione, la Bad company nata all’indomani della trasformazione, votata in Consiglio comunale, dell’azienda di trasporto pubblico in Spa. La ditta in liquidazione ha mantenuto la massa debitoria dell’Azienda municipale trasporti e il commissario liquidatore – dal 2014 Giuseppe Idonea, ora rimosso dall’incarico – avrebbe provveduto a trasmetterli al Comune di Catania che, dopo il riconoscimento formale da parte del Consiglio comunale, avrebbe dovuto inserirli nell’elenco dei debiti fuori bilancio.
Cosa che, però, non è avvenuta, nonostante le due delibere siano arrivate a Palazzo degli Elefanti nel 2015: la prima a luglio , la seconda qualche mese dopo. Eppure, l’ente è obbligato a identificare e valutare eventuali passività potenziali proprio per poter predisporre gli accantonamenti che permettano la copertura dei debiti. Una volta che l’amministrazione ha contezza della loro esistenza, come nel caso dei debiti della bad company, dovrebbe prevedere in bilancio le somme per coprirli o iniziare ad accantonare le somme per lo stesso motivo. Il tutto poi va comunicato, ma è proprio questo che sembra non sia avvenuto.
Insomma, pare che questi debiti – la cui somma è di circa 3 milioni di euro – sebbene se ne conoscesse l’entità da quasi un anno, non siano stati riconosciuti per quanto siano stati invece inseriti nei bilanci della vecchia Amt. Una situazione che, se non fosse stata approvata la possibilità di rimettere mano al Piano di riequilibrio pluriennale da parte del Consiglio dei ministri, avrebbe portato l’ente ad avere dei coefficienti di deficitarietà in negativo, con tutte le conseguenze previste in tema di dissesto finanziario di un Ente pubblico . Come evidenziato in una delle ordinanza delle Corte dei conti nella quale i magistrati contabili chiedevano lumi all’assessore al Bilancio, Giuseppe Girlando, proprio sulla situazione debitoria della Bad Amt.
“Secondo il nuovo testo – spiega l’assessore – tutto ciò che non è stato inserito nel piano di riequilibrio (perché emerso dopo la sua approvazione n.d.r.), può essere introdotto nella nuova versione del documento. Stamani – prosegue il delegato del sindaco – il direttore generale Liotta ha infatti chiesto a tutti i direttori di fare un’ulteriore ricognizione dei debiti perché i dati siano coerenti”.