Amt, consiglio fiume sull'azienda | Lungaro: "Sacrifici necessari" - Live Sicilia

Amt, consiglio fiume sull’azienda | Lungaro: “Sacrifici necessari”

Ecco le novità della seduta straordinaria di stamattina.

CRISI DEL TRASPORTO
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CATANIA – Una seduta di oltre quattro ore ridotta a una fotografia dello status quo, seguita dalla replica dell’assessore alle Partecipate e del presidente Lungaro. Il Consiglio comunale straordinario sull’Amt, convocato stamani, non sembra aver dato le risposte che, i sindacalisti ma ancor di più i dipendenti della partecipata del Comune, stavano aspettando. Soprattutto per le anomale modalità del dibattito che ha visto esprimersi prima i rappresentanti dei cittadini e solo alla fine, e senza interventi successivi, l’assessore alle Partecipate, Giuseppe Girlando, e il presidente dell’azienda, Carlo Lungaro. Da un lato, i componenti del senato cittadino hanno evidenziato i disagi, le scelte aziendali, criticando, chi più chi meno, la gestione dell’azienda metropolitana trasporti, dall’altro sono state date le risposte che, in un modo o nell’altro, erano già state date ai sindacati e ai consiglieri che, negli ultimi mesi, avevano chiesto delucidazioni sull’azienda e sullo stato di salute della stessa.

Insomma, niente di nuovo è emerso durante il lungo consiglio se non le aspre critiche alla gestione della mobilità, oltre a quelle relative ad alcune scelte, ad esempio in merito all’assunzione di vigilantes privati o alla pubblicazione del bando, poi ritirato, per un addetto stampa. O il fatto che il contenzioso avviato dal Comune nei confronti della Regione sia in dirittura d’arrivo. Per il resto, nessuna novità. Anche la richiesta di dimissioni del presidente Lungaro, caldeggiata da più di un consigliere, era già stata avanzata.

La sensazione di aver impiegato male il tempo rimane, anche se, nella fase della replica dell’amministrazione e del management dell’Amt qualcosa è emersa. In primo luogo la necessità, evidenziata da Girlando, di non procedere con il muro contro muro ma di unirsi per superare una situazione complicata, aggravata dai “troppi tagli da parte della Regione. C’è una forte esposizione creditoria di Amt –ammette l’assessore – ma il debito del comune è reale e certificato. Il problema nasce con la parificazione dei debiti con la regione perché questa, nel 2014 ha tagliato un intero quadrimestre, cancellando l’importo e rigettando quello che era il contratto di servizio. Il problema vero, al di là delle criticità, non sta nel debito- credito forte – aggiunge – ma nel doppio taglio del contributo regionale del 20%”.

Un problema esistente, quello del debito, secondo Girlando che afferma: “La vera questione è conseguente solo alle riduzioni da parte della Regione. Occorre dare certezza alle entrate regionali, perché da parte comunale non si può fare molto, ma l’equilibrio e il futuro dell’Amt e dei lavoratori, nasce nel dare stabilità all’equilibrio di bilancio. Ritengo che ci sia lo spazio nei prossimi mesi per un confronto più proficuo e articolato – aggiunge – ma vanno messe da parte alcune asperità per arrivare a un percorso che consenta con le risorse che ci sono – e quelle che arriveranno da accordo transattivo – di garantire il mantenimento dell’organico e il servizio”.

Secondo Girlando, la società andrà a migliorare “perché ci sarà nei prossimi anni un progetto industriale teso da una parte a migliorare la mobilità e dall’altro a consentire un equilibrio. Ma bisogna essere consapevoli che non possiamo pretendere tutto”.

Qualche sacrificio, insomma, andrà fatto. Lungaro, invece, difende le sue scelte “Per le guardie giurate, in sei mesi, l’azienda ha guadagnato 664 mila euro. Attualmente siamo quasi a cento autobus, il periodo di crisi è stato superato. Ma il problema sono i soldi, meno 18 milioni– ammette pur assicurando: questa azienda va salvata, questa azienda ha un futuro. Ci sono stati periodi che abbiamo tirato avanti solo con i soldi degli incassi. Non voglio accusare nessuno, ma questa è la realtà in cui abbiamo campato”. Il presidente evidenzia come “gli autobus di seconda mano non siano una vergogna” e come la situazione potrebbe migliorare. “Il comune ci ha fatto arrivare una cifra importante – afferma – ma siamo a corto di risorse. L’assessore Pistorio si è impegnato e ha trovato una formula all’interno del bilancio regionale che può modulare per noi altri fondi. Insieme a quelli del comune, 15 milioni ogni anno e agli incassi dei biglietti possiamo farcela.

All’amministrazione e al presidente Lungaro che hanno insistito nel ribadire che gran parte della crisi è dovuta ai tagli dei trasferimenti regionali replica il Consigliere Lanzafame (Catania Futura). “Quello che vi chiediamo – afferma Lanzafame – è di non rassegnarvi ai tagli e di fare valere in ogni sede il diritto della collettività catanese ad avere garantiti i servizi fondamentali. Proprio in questi giorni la Corte costituzionale ha dato ragione al Comune di Lecce e ha dichiarato incostituzionale parte della spending review operata dal Governo Monti: i tagli unilaterali delle risorse che pregiudicano i servizi ai cittadini da parte dei Comuni sono illegittimi. Quello che vi chiediamo è di non avere paura e di battere i pugni su ogni tavolo: il trasporto pubblico va difeso”. Infine dal Consigliere di Catania Futura un richiamo ai vertici aziendali “l’efficienza dell’azienda deve essere garantita salvaguardando i diritti dei lavoratori sanciti nei contratti collettivi”.

 


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