Piano rifiuti oggi in Consiglio |I suggerimenti dell'osservatorio - Live Sicilia

Piano rifiuti oggi in Consiglio |I suggerimenti dell’osservatorio

Dodici punti elaborati per migliorare quanto predisposto dall'amministrazione.

Cittainsieme e rifiuti zero
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CATANIA – Il piano rifiuti del Comune in Consiglio comunale. Oggi pomeriggio, finalmente, sarà avviato il dibattito per l’approvazione del “Piano di intervento per il servizio di gestione integrata dei rifiuti dell’ambito di raccolta ottimale – A.R.O. di Catania, che dovrebbe permettere alla città – che presenta percentuali tra le più elevate per produzione rifiuti, e tra le più basse per differenziazione degli stessi – di cambiare passo per quanto riguarda la raccolta differenziata.

In attesa della discussione che, a partire dalle 18, animerà – si spera – l’aula consiliare, Cittainsieme e Rifiuti zero Sicilia hanno formulato alcune proposte e suggerimenti per migliorare quanto predisposto dall’amministrazione. 12 punti in totale che la giunta pare abbia recepito. Almeno in parte. Ecco quanto proposto:

1. È necessario che il Piano d’intervento preveda una caratterizzazione del territorio dal punto di vista urbanistico, edilizio e sociale (per esempio: età media della popolazione residente, vocazione commerciale, terziaria, turistica o residenziale dell’area considerata, etc.), differenziata per quartiere, in funzione sia della tipologia, sia della frequenza della raccolta. I parametri di raccolta devono essere cioè adeguati ad uno studio da condursi quartiere per quartiere. Librino è diverso da Picanello, il Centro storico, le periferie hanno tutte peculiarità e caratteristiche diverse che vanno prese in considerazione al fine di ottimizzare ed adeguare il futuro sistema di raccolta dei rifiuti porta-a-porta.

2. Si suggerisce di aggiungere al Piano i dati di raccolta differenziata relativi all’anno 2015, utili anch’essi in prospettiva degli elevati obiettivi di differenziata e di materiale recuperato sanciti dal Piano medesimo.

3. Si suggerisce di dedurre nel Piano d’intervento chiari riferimenti alle criticità riscontrate nella fase di “sperimentazione” del sistema porta-a-porta (tuttora in corso in alcune zone del territorio di gestione comunale). I punti di forza e di debolezza evidenziati nell’organizzazione potranno infatti essere preziosi elementi da prendere in considerazione nella fase di progettazione ed affidamento del nuovo sistema.

4. Il Piano non prende in adeguata considerazione la peculiarità, in termini di organizzazione e di caratteristiche, di ciascun “mercato”.

5. Il Piano non conduce un accurato studio del servizio di raccolta in ragione dei flussi estivi (alla Playa e alla Scogliera), dei flussi degli studenti universitari, e di queli relativi alla Zona Industriale.

6. Da una lettura del Piano appare che i CCR (Centri Comunale Raccolta) saranno soltanto 4. Noi riteniamo di proporre che una previsione di 6 CCR, uno per ciascuna Municipalità, possa avvicinare gli elevati obiettivi di differenziata alle esigenze dell’utenza, incentivando quest’ultima a conferire i propri rifiuti in questi luoghi di prossimità. Discorso diverso sugli “Ecopunti” rispetto ai quali, invece, riteniamo che la scelta ottimale sia rappresentata dal fatto che questi debbano essere di tipo “mobile”, presidiati dagli operatori e disponibili ad accogliere i rifiuti differenziati (di qualunque frazione merceologica) in alcune ore della giornata, senza lasciare mastelli o cassonetti incustoditi per non correre il rischio che diventino luoghi di deposito incontrollato di rifiuti.

7. È ormai dimostrato dall’esperienza maturata negli anni dalle altre città, non soltanto italiane, che il successo del sistema di raccolta porta-a-porta dipende in gran parte dalla “campagna di comunicazione” dell’utenza. Risulta necessario informare e formare i cittadini, coinvolgere tutti i portatori d’interesse stabilendo azioni utili a raggiungere efficacemente l’intera popolazione. Il piano di comunicazione non può essere affidato tout-court alla discrezionalità della ditta aggiudicataria dell’appalto, ma è l’Amministrazione a dovere definire, a priori, linee guida chiare e vincolanti per raggiungere gli elevati livelli di differenziata previsti. Attivazione di numeri verde, ecosportelli, campagne pubblicitarie, utilizzo consapevole dei Social-network, iniziative ed eventi nei quartieri e nei luoghi di maggiore aggregazione, sono alcuni dei profili che l’Amministrazione deve prendere in considerazione per garantire una capillare e pianificata campagna di comunicazione, il cui progetto esecutivo non deve essere lasciato alla ditta aggiudicataria, la quale dovrà poi esserne un mero esecutore.

8. Il Piano non prevede premialità economiche per le utenze domestiche e non domestiche. Anche il meccanismo delle premialità costituisce un elemento basilare per il successo di un sistema di raccolta come quello del porta-a-porta. Il suggerimento è quindi quello di prevedere un sistema di tariffazione che faccia pagare le utenze (domestiche e non) sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Il principio “più differenzi meno paghi” deve entrare a pieno diritto nel nuovo sistema. Un meccanismo cioè che premi il comportamento virtuoso dei cittadini, incoraggiando a fare, in modo corretto, la raccolta differenziata.

9. Risulta necessario che l’entità della premialità economica come descritta al punto precedente venga differenziata in ragione delle differenti categorie merceologiche.

10. Il Piano dovrebbe prevedere una quantificazione delle penalità in capo alla ditta aggiuidicataria del futuro appalto o, quanto meno, prevedere che esse siano adeguate ad una effettiva penalizzazione in caso di mancato svolgimento del servizio o di mancato raggiungimento degli obiettivi previsti.

11. Nel Piano non vengono specificati in maniera dettagliata gli obiettivi di raccolta differenziata e di recupero delle materie.

12. Si raccomanda una ricognizione delle strade elencate nel Piano dal momento che, secondo una verifica da noi condotta, mancherebbero alcune vie. Inoltre, si raccomanda altresì di tenere in considerazione il ruolo fondamentale che gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado possono svolgere per la sensibilizzazione delle famiglie: menzionare nel Piano stesso l’elenco delle scuole potrà favorire una ottimale conduzione delle iniziative di comunicazione all’utenza che la ditta aggiudicataria dovrà porre in essere in conformità con quanto previsto al riguardo dal Piano e dal successivo capitolato d’appalto.

Stando agli stessi rappresentanti dell’osservatorio, l’amministrazione avrebbe accolto tutti i suggerimenti, sostenendo, ad esempio, che “i CCR (Centri di Raccolta Comunale) saranno 7 e che gli “Ecopunti” saranno di tipo “mobile”; o che “il Piano raccomanderà che la “campagna di comunicazione”, imputata a specifica voce di spesa nel capitolato, dovrà essere adeguata al raggiungimento degli obiettivi previsti e che dovrà costituire oggetto di autonoma e specifica valutazione nell’ambito della procedura di gara”.


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