BRONTE. Panche e navate laterali piene nella già grande Chiesa Madre che oggi pomeriggio ha accolto i tanti cittadini che hanno voluto dare l’ultimo saluto a Salvatore Leanza. Il 2015 si è concluso così per Bronte, con il lutto per la scomparsa dell’amico “Turi”, come da tutti, avversari e alleati, era conosciuto il leader del Partito socialista, l’ex primo cittadino considerato tra i politici di spicco non solo della cittadina etnea ma di tutta la regione Sicilia.
Dottore in giurisprudenza e imprenditore, fa il suo ingresso nella scena politica brontese come consigliere comunale per diventare vicesindaco nel 1980. L’anno successivo è la volta della sua elezione all’ARS, mentre nella X e nella XI legislatura ecco arrivare per lui prima l’Assessorato alla Cooperazione, commercio, artigianato e pesca e la vicepresidenza della Regione e poi l’Assessorato ai Lavori pubblici. Datata giugno 2002, invece, la sua elezione a sindaco di Bronte. Un’esperienza conclusasi dopo soli due anni e che Leanza non è più riuscito a replicare nelle due amministrative seguenti, quando a vincere è stato Pino Firrarello. L’avversario politico che molte pagine del suo ultimo libro “Bronte, il paese della mia vita” ha dedicato proprio all’on. Leanza, di cui ha scritto: “Per me un fiero e valido avversario politico a cui la storia di Bronte, al di là delle vicende personali, non può che riservare un posto in prima fila”.
Turi se n’è andato la sera di san Silvestro, all’età di sessantotto anni, in seguito a una complicazione respiratoria che non gli ha lasciato scampo. Da tempo ormai la sua salute non versava in buono stato e nell’ultimo mese la situazione si era aggravata, tanto che a metà dicembre, nonostante l’invito da protagonista, non aveva potuto prendere parte nemmeno alla presentazione del libro dell’ex senatore. A luglio infatti era stato sottoposto a un trapianto di reni in seguito al quale la cura non stava però dando i risultati sperati. E a Natale ecco che a sopraggiungere è stata una polmonite che è andata a fiaccare ancora di più un fisico già troppo debilitato. Ricoverato al Policlinico di Catania, sono stati però i problemi respiratori ad avere la meglio nella sua ultima battaglia.
Suo figlio Antonio, attuale consigliere, lo ha voluto ricordare così con LiveSicilia: “Ha vinto tante battaglie, soprattutto quelle lunghe ed estenuanti per affermare la sua onestà che ha permeato tutta la sua lunga azione politica, ma questa non l’ha vinta o non l’ha voluta vincere. Mi rimane l’insegnamento, la coerenza e la dignità che metteva in tutte le cose, il mare di amore e stima di Bronte, la difesa dei suoi ideali e valori che non hai mai barattato con i compromessi della politica. E questo insegnamento rimarrà dentro di me in maniera indelebile per tutta la vita”.
A dare a Turi l’estremo saluto anche “gli amici di una vita” che con un elogio, letto a fine celebrazione da Enza Meli, il segretario della sezione locale del PD, hanno voluto ricordare soprattutto l’uomo che ha amato Bronte più di ogni cosa e con la cui scomparsa la cittadina ha perso uno dei “suoi figli illustri”. Parole queste che sono riecheggiate anche nel commiato del primo cittadino, Graziano Calanna. Accanto a loro la nuova amministrazione e tra gli altri anche gli ex sindaci Pino Firrarello e Francesco Spitaleri, il sottosegretario di Stato Giuseppe Castiglione e l’onorevole Giovanni Burtone. Ma increduli per l’improvvisa scomparsa restano non solo i parenti ma anche i tanti cittadini che sul noto social continuano a pubblicare post di sgomento, stima e cordoglio e ai quali non resta altro da fare che dire “Ciao Turi”.