CATANIA. “Il senso dell’essere al mondo è nell’umanità”. Canta così Paolo Antonio, il cantautore catanese vincitore del quindicesimo Lennon Festival con la sua “Lampedusa”, una canzone che, ispirandosi ai tragici fatti del 3 ottobre 2013 – il giorno della prima, sconvolgente, tragedia del mare – racconta di un Paese, l’Italia, dove l’accoglienza è più un tema per la campagna elettorale che una questione morale. È lo stesso cantautore, premiato dalla collega Paola Turci, che spiega le origini del brano che lo ha incoronato vincitore a uno dei più importanti festival musicali in Italia.
“Quel tragico 3 ottobre del 2013, mentre la tv parlava, presi la chitarra e inizia a cantare una melodia malinconica senza sapere che sarebbe diventata il ritornello del brano. Due anni dopo sono maturate anche le strofe ed è nata così “Lampedusa”, una canzone che affronta il tema dell’immigrazione da un punto di vista, per certi versi, inedito. Avrei potuto descrivere il dramma del naufragio, raccontare le storie di chi si affida al mare o prendere parte allo sterile scontro politico in corso, invece ho deciso di parlare di noi, noi italiani, europei, occidentali, assuefatti alle immagini dei tg e ormai insensibili al dolore umano. Ho preferito trattare la questione con i sentimenti anziché con le opinioni. Lampedusa – l’isola, prima ancora del brano – ci offre l’opportunità di risvegliare la nostra umanità sopita, distratta, spesso meschina. Proprio a Lampedusa e ai suoi abitanti, massimo esempio di umanità, ho voluto dedicare la mia vittoria al Lennon Festival”.
E il brano ha colto nel segno, commovendo il pubblico che ha riempito il cortile Platamone. Oltre che la giuria che ha voluto premiare Paolo Antonio e la sua opera con il premio più ambito. Una canzone che sarà inserita nel primo cd del cantautore catanese che uscirà all’inizio del 2016, e che darà nuove opportunità a Paolo Antonio. “Grazie alla vittoria del Lennon Festival, mi esibirò al Mei, il prestigioso Meeting delle Etichette Indipendenti, che si terrà in ottobre a Faenza. Nel frattempo continuo a lavorare al mio primo disco”.
Una vittoria che Paolo Antonio vuole dividere con i suoi collaboratori e con chi ha permesso di ottenere un simile risultato. “Ringrazio Salvo Dub, che ha curato l’arrangiamento di Lampedusa; Carlo Longo, che sta lavorando al mio disco; e i musicisti che mi hanno accompagnato sul palco del Lennon Festival: Salvo Privitera (batteria), Alessandro Teodoro (basso), Giuseppe Ciravolo (percussioni). Inoltre, voglio esprimere la mia gratitudine a Carmelo Paladino, Francesca Sapio, Roberta Lunghi e tutto lo staff del festival per il loro appassionato lavoro a sostegno della musica indipendente”.